Una serata come tante tra amici si sarebbe trasformata in tragedia in un’abitazione del quartiere Castelletto di Genova, dove poche ore fa è morto un 15enne. Il decesso sarebbe avvenuto sabato sera durante una festa tra adolescenti nella quale, stando ad una prima ricostruzione, sarebbe andato in scena un finto torneo di boxe. Secondo quanto riportato dall’Ansa, il minorenne sarebbe stato colto da un malore dopo aver preso parte al presunto gioco, improvvisato per trascorrere qualche ora tra una risata e un incontro simulato. Nessuna violenza, da quanto appreso dall’agenzia di stampa, ma soltanto la finta di stare su un ring imitando le azioni dei pugili durante un incontro.
Dopo il suo “round”, il 15enne avrebbe iniziato a star male. Prima un dolore al petto, poi la caduta a terra, accasciato davanti agli amici. La richiesta di soccorso sarebbe scattata subito dopo, con una chiamata al 112 e l’invio di un’ambulanza del 118. Per circa 40 minuti, i sanitari avrebbero tentato di rianimare il ragazzo, purtroppo invano. Uno dei residenti, secondo quanto riportato dall’Ansa, non avrebbe intuito subito il tenore dell’accaduto: “All’inizio pensavamo stessero scherzando, abbiamo sentito le grida di ragazzini e pensavamo a una bravata. Poi abbiamo visto le luci dell’ambulanza e dei carabinieri e abbiamo capito che era successo qualcosa di grave“.
La ricostruzione della tragedia di Genova e le parole del padre del 15enne
All’intervento dell’ambulanza sarebbe seguito quello dei carabinieri del Nucleo radiomobile e del reparto investigativo della Compagnia di Genova. I militari avrebbero ispezionato l’abitazione e risulterebbe escluso l’uso di stupefacenti da parte dei giovani. Qualche bottiglia di birra e dei guantoni, nulla di più. I partecipanti alla festa sarebbero stati già sentiti dagli inquirenti e poche ore dopo la tragedia, riporta Ansa, emerge che la vittima avrebbe sofferto di un piccolo problema cardiaco. Tra le ipotesi, quella di un eccessivo sforzo che potrebbe aver provocato il malore e poi il decesso e quella di un possibile trauma cranico dovuto alla caduta dopo aver perso i sensi. Per accertare le cause della morte è stata disposta l’autopsia.
Il padre del minorenne, in una intervista rilasciata al Secolo XIX e Repubblica, ha raccontato che il figlio, in passato, avrebbe avuto un piccolo disturbo al cuore per cui sarebbe stato operato. Una cosa non grave e ormai data per superata, considerato che il ragazzino, secondo il racconto, avrebbe continuato a praticare sport sebbene non in forma agonistica “solo per una questione prettamente burocratica“. Il papà della vittima avrebbe inoltre spiegato che il 15enne “ha fatto tutto ciò che desiderava. Giocava e tennis e a calcetto, andava a sciare, nuotava (…). Forse – ha proseguito l’uomo – ha battuto la testa, non do la colpa a nessuno“.