La sua malattia si chiamava Africa. Per Franco Rosso, il re dei viaggi organizzati “a pacchetto” (e cioè trasporto più soggiorno più accompagnatori), l’Africa è stato un amore a primo viaggio, giusto negli anni in cui Ettore Scola portava sullo schermo Alberto Sordi in “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”. Il continente nero, quello dei Watussi e del Kilimagiaro cantati – sempre in quei fabulous sixty – da Edoardo Vianello, aveva attirato il Rosso pioniere, affascinato fin da giovanetto dai racconti del padre (che lavorò a lungo in Africa come capocantiere), e successivamente, da adulto, convinto delle potenzialità innanzitutto del Kenya, e successivamente di molte altre destinazioni, attirato da quell’esotismo evocativo, dalla scarsa concorrenzialità in quelle latitudini, dall’originalità della proposta.
Franco Rosso è morto a Lugano, a 94 anni. Giovedì i funerali, nel Tempio Crematorio della città svizzera, seguiti da una cerimonia commemorativa all’hotel The View. La sua vita è stata lunga e piena di successi, una carriera iniziata nei primi anni Cinquanta a Torino, quando fondò il suo primo Ufficio Turistico, poco più di una biglietteria ferroviaria. In breve si aggiunsero tour organizzati a corto raggio e l’intermediazione di proposte di altri operatori, e poco dopo arrivò l’assunzione del rischio in prima persona (il brand fu nomecognome, senza spazi), con l’organizzazione di viaggi oltre confine, soprattutto in Europa. Furono quelli i primissimi “pacchetti”, una formula che ben presto divenne dominio comune, e subito dopo arrivarono i voli transoceanici (inaugurati nel ’67) e le crociere. Francorosso divenne sinonimo di qualità e affidabilità, viaggiare con quel to era una sicurezza.
Da quelle fondamenta si sviluppò il business in Africa: proprio verso Nairobi Rosso seppe anche organizzare il primo charter dall’Italia. “Ero convinto – dichiarò – che la costa avesse grandi potenzialità: clima favoloso, natura vergine, gente cordiale, una differenza minima di fuso orario che la faceva preferire alle mete caraibiche. I voli charter avrebbero avvicinato ancor di più l’Europa alle belle spiagge e ai mari caldi, soprattutto nei mesi invernali”.
Sul portale MalindiKenya.net, il sito degli italiani in Kenya, Freddie del Curatolo, lo scrittore italiano trapiantato in Kenya, ha scritto che Rosso è stato “non solo un pioniere del turismo italiano, ma il primo imprenditore del settore a scommettere sul Kenya non solo come meta di safari. Qui a Malindi, come a Diani, lui e la moglie avevano lasciato il cuore”. E proprio a Malindi Rosso era solito trascorrere 5-6 mesi all’anno, mentre la consorte Amalia vi si era trasferita definitivamente: lì morì nel 2014, a 85 anni. Quietato il mal d’Africa, a Rosso restava comunque la curiosità: “Continuo ancora a viaggiare per il mondo – aveva confidato prima della pandemia – ho in mente la Patagonia, per il prossimo anno”.
La case history di Francorosso nel 1998 si trasformò: il ramo viaggi passò nelle mani di Alpitour, che peraltro mantiene ancora vivo il brand. La famiglia di Franco Rosso (con Franco ci sono i figli Paolo, Alessandro e Sara) prese la guida di Planhotel Group Resorts, società (sede a Lugano) con varie strutture di classe superiore nel mondo, una in Italia (a Cortona), poi a Lugano, e molte altre in Africa e alle Maldive.
Con la scomparsa di Franco Rosso si volta un’altra pagina fondamentale della travel industry italiana, dell’impresa del leisure che tra i Sessanta e i Settanta del secolo scorso ha cambiato le abitudini dei vacanzieri. Rosso seppe creare un turismo diffuso, aprì l’accesso alle prime esperienze africane, ai lunghi viaggi in nave, alle trasvolate dall’altra parte del mondo. È stato un vero apripista, mosso lui in primis dalla voglia di conoscere e scoprire, e nello stesso tempo realizzatore di un modello di business fondato su innovazione e qualità, giusto il paradigma sul quale oggi si tenta di declinare il turismo della ripresa.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.