L’olio di pesce potrebbe combattere la cecità? È la domanda a cui cerca di rispondere uno studio, che ha individuato in un particolare acido grasso docosaesaenoico (DHA), un omega-3 unico nel suo genere, un possibile alleato per trattare la principale causa di cecità al mondo. I ricercatori hanno creato questo particolare olio che può proteggere gli occhi attraversando la retina tramite il flusso sanguigno, per contrastare il declino della vista correlato al diabete e al morbo di Alzheimer.
Sugasini Dhavamani, professore assistente di ricerca nel Dipartimento di Medicina dell’Università dell’Illinois di Chicago interpellato dal New York Post, ha spiegato che “aumentare il DHA nella retina a dosi clinicamente sostenibili finora non è stato possibile a causa della specificità della barriera emato-retinica, incompatibile con la specificità della barriera intestinale“. Ora lo studio sembra aver superato questo problema attraverso l’approccio della dieta LPC-DHA, presentando delle capsule di olio di pesce che promettono di prevenire la degenerazione maculare, una malattia degli occhi che causa la perdita o l’offuscamento della visione centrale. La presentazione è avvenuta a Seattle durante Discover BMB, l’incontro annuale della Società americana di biochimica e Biologia Molecolare.
Olio di pesce per contrastare la cecità: l’incredibile studio
La degenerazione maculare è la principale causa di cecità o di grave perdita della vista negli adulti, e potrebbe essere combattuta con un particolare olio di pesce. Questa malattia colpisce 1 americano over 50 su 10. Secondo i Centri per il controllo delle malattie e della Prevenzione, nel 2019 erano circa 19,8 milioni gli over 40 anni con degenerazione maculare, e 1,49 milioni di loro convivevano con la minaccia di questa malattia. I fattori di rischio indicati dagli esperti includono principalmente l’età, l’alimentazione con grassi saturi, il fumo e l’ipertensione.
Oltre a combattere la degenerazione maculare, questo particolare olio di pesce messo a punto dagli scienziati potrebbe anche prevenire la cecità e il declino visivo nei pazienti affetti da Alzheimer, diabete, demenza e altri disturbi. Lo studio mostra che dopo sei mesi di test su topi che presentavano processi simili agli esordi precoci dell’Alzheimer, i roditori a cui avevano somministrato il DHA avevano registrato un tasso di miglioramento del 96%, in quanto l’olio preserva la struttura e la funzione della retina. Prima di poter passare alla sperimentazione sull’uomo, però, si attende che l’olio di pesce sia oggetto di ulteriori ricerche relative alla sicurezza.