In un momento in cui l’inflazione non accenna a diminuire e l’incremento dei prezzi delle materie prime aumenta contestualmente ai prezzi proposti allo scaffale, le famiglie sono alla ricerca di contributi economici volti a sostenere i nuclei familiari nella vita di tutti i giorni. Alcuni di questi contributi economici sono stati resi strutturali anche dal precedente governo, come l’assegno unico universale, ma esistono altri tipi di contributi economici volti a sostenere le fasce più deboli. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Bonus famiglie 2023: cos’è la carta risparmio
La carta risparmio spese è una misura introdotta dal governo per consentire alle famiglie l’acquisto dei beni di prima necessità come quelli alimentari, a si tratta di un contributo economico sotto forma di affiliazione, promosso attraveros una carta di risparmio. Le agevolazioni tuttavia sono rivolte alle famiglie più in difficoltà e infatti la carta risparmio spesa 2023 non è disponibile per le famiglie che hanno redditi ISEE elevati. Si tratta di un primo strumento annoverabile (e cumulabile) al complesso di bonus famiglie 2023, cioè una serie di contributi economici erogati dagli enti pubblici e volti a migliorare la qualità della vita delle famiglie italiane.
La carta acquisti 2023 è una carta di pagamento elettronica che consiste in un contributo economico erogato ogni due mesi e quantificato in 40 euro al mese. Si tratta di una carta riservata ai cittadini in situazione di disagio economico che può essere richiesta anche da coloro che hanno più di 65 anni oppure se sono genitori di bambini sotto ai tre anni. Si tratta di un contributo economico cumulabile con tutti gli altri già conosciuti.
Bonus famiglie 2023: i bonus erogati dagli enti locali
Alcuni tipi di contributi economici vengono erogati direttamente dai comuni che sono gli enti amministrativi pubblici più vicini ai cittadini. I comuni solitamente ogni anno aprono un bando in cui è possibile richiedere da parte dei cittadini di difficoltà dei contributi economici. Questi vengono erogati sotto forma di bonus spesa, vale a dire degli assegni alimentari spendibili in alcuni supermercati e negozi di alimentari del comune.
I buoni spesa del comune sono stati molto utilizzati soprattutto nei due anni di pandemia, ma i requisiti necessari per ottenerli variano sulla base di quelli presenti nei bandi degli enti locali.