L’attrice, conduttrice e presentatrice spagnola Ana Obregón, che ha ora 68 anni, è diventata recentemente madre grazie alla pratica, tanto discussa, dell’utero in affitto. Lo ha reso noto prima la rivista di gossip spagnola Hola, pubblicando una sua foto fuori dalla clinica per la maternità programmata, alla quale ha poi fatto eco la stessa attrice annunciandolo ufficialmente sui suoi canali social con una foto della piccola.
La vicenda dell’utero in affitto, insomma, vista dal punto di vista di Ana Obregón sarebbe tutt’altro che negativa, come peraltro si evince dal profilo Instagram. “È arrivata una luce piena d’amore“, ha scritto sotto ad alla foto della copertina della rivista scandalistica, “nella mia oscurità. Non sarò mai più sola, vivo di nuovo”. Il riferimento dell’attrice è chiaramente rivolto al primo figlio, Alex Lequio, nato dalla relazione con Alessandro Lequio nel 1993. Il ragazzo, però, è morto ad appena 27 anni per via di un cancro, lasciando un vuoto incolmabile dentro ad Ana Obregón. Vuoto che, ora, sembra aver colmato almeno in parte proprio grazie alla pratica dell’utero in affitto, per la quale si è dovuta rivolgere ad una clinica americana, in Florida.
L’utero in affitto e la legge spagnola
Ana Obregón, infatti, era consapevole che la pratica dell’utero in affitto non fosse consentita in Spagna, dove vive e lavora. Per questa ragione tutto è stato fatto segretamente in America, dove invece si tratta di un vero e proprio business milionario. La legge spagnola, infatti, prevede l’illegalità della pratica, senza però agire sugli altri stati in cui è concesso e riconoscendo i figli surrogati della madri al loro rientro in Spagna tramite una semplice pratica di adozione post nascita.
Dopo l’annuncio di Ana Obregón di aver avuto una figlia grazie all’utero in affitto, inoltre, si sarebbero concentrate le aspre critiche del governo spagnolo. In particolare, la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero ha sottolineato che “è una pratica illegale in Spagna, considerata una forma di violenza contro le donne” ricordando che “dietro ci sono madri vittime di una chiara discriminazione per povertà“. Similmente, commentando la questione dell’utero in affitto e di Ana Obregón, il ministro dell’Istruzione e portavoce del Partito socialista Pilar Alegria, ha detto che “mi è parsa un’immagine dantesca”.