COM’E’ MORTO FRANCO CALIFANO?
Com’è morto Franco Califano e cosa sappiamo degli ultimi giorni di vita del ‘Califfo’, venuto a mancare proprio dieci anni fa? Questo pomeriggio, nel salotto televisivo di “Verissimo”, sarà di scena Marina Occhiena, ex compagna all’inizio della sua carriera del cantautore e attore capitolino, per parlarne con la padrona di casa, Silvia Toffanin, e ricordare anche una delle voci più iconiche della romanità. Infatti lo scorso 30 marzo è caduto il decennale della scomparsa di Califano all’età di 74 anni: e, in attesa di scoprire cosa racconterà la cantante genovese, già voce in passato de “I Ricchi e Poveri”, scopriamo qualcosa di più sulla sua morte, tornando a quei giorni di marzo del 2013…
Franco Califano all’epoca era in procinto di partire per l’ennesimo mini tour della sua carriera: una serie di piccoli spettacoli che il ‘Califfo’ avrebbe tenuto in alcune località accompagnato solamente dal fido pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Non solo: come ricordato dal cantautore e suo conterraneo Enrico Giaretta, Califano era anzi atteso dopo il concerto che si sarebbe dovuto tenere in quel di Porto Recanati il successivo 4 aprile anche in sala di incisione ad Avezzano. Insomma, a dispetto di tante voci l’artista romano non era malato e non c’era nulla che potesse far pensare al malore che da lì a poco lo avrebbe stroncato: infatti Califano, che si era esibito una delle ultime volte in pubblico al Teatro Sistina di Roma il 18 di quel mese, morì qualche giorno dopo a causa di un infarto. “Fino all’ultimo giorno non ha mai smesso di scrivere canzoni e di cantare” è il ricordo di Giaretta al ‘Corriere della Sera’.
CALIFANO, LA MORTE PER INFARTO E LE VOCI SMENTITE SU UNA…
Insomma nessuna malattia di cui sarebbe stato affetto da tempo e nemmeno la tesi, più volte smentita, per cui il maestro sarebbe morto di stenti: “Franco Califano non era un malato terminale, è morto di arresto cardiaco” aveva anzi confermato all’epoca Alberto Armellini, medico curante del cantautore romano. “Non è nemmeno vero che avesse una lunga malattia” aveva aggiunto quest’ultimo, precisando che Califano anzi avrebbe dovuto essere a cena a casa sua e che a breve termine aveva pure in mente un viaggio in Polinesia non appena gli impegni di lavoro gliel’avessero concesso. La smentita del medico è molto importante dato che in precedenza si erano diffuse voci mai confermate sullo stato di salute del ‘Califfo’ e sulla sua condizione economica, specie negli ultimi anni.
A ribadire che Califano non aveva problemi economici e che dunque che nell’ultimo periodo della sua vita non soffrisse di alcuna malattia o che fosse morto di stenti è stato sempre Armellini che dunque ha posto la parola fine a tutte le speculazioni. Va comunque ricordato che alcune di queste voci sulla salute del cantautore derivavano dai problemi avuti dal diretto interessato in passato: come si ricorda, il ‘Califfo’ aveva dovuto combattere nel corso della sua vita anche contro la depressione e pure degli attacchi di panico, condizione con cui ha dovuto confrontarsi per tanto tempo. Ad ogni modo, dopo la sua morte fu allestita la camera ardente in Campidoglio per rendergli omaggio e oggi Califano riposa nel cimitero di Ardea, dove è stato sepolto seguendo le sue volontà per stare vicino al fratello Guido, scomparso invece nel 1994. E sulla sua lapide, per sua richiesta, fu anche apposta la beffarda frase che sintetizza un po’ anche il suo modo di essere “Non escludo il ritorno” ed è anche il titolo del brano che portò a Sanremo nel 2005.