La morte odora di resurrezione (Eugenio Montale)
Cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri), arrivederci a martedì prossimo! Diciamo la verità, che altro si può aggiungere nella settimana che porta alla Pasqua? Parole più forti e veritiere di queste, impossibile trovarle. Perciò, sarebbe bello chiuderla qui…
E lo faremmo davvero, non fosse per quel malaugurato senso del dovere che ci attanaglia, ci toglie persino il sonno di notte e l’aria di giorno, e che costringerà noi a proseguire nei nostri blateri di (quasi) mezza settimana e voi a leggerci avidamente, manco fossimo l’Oracolo di Delfi. Sinceramente, non sappiamo chi è messo peggio.
Ma assai interessante ci è sembrato il dibattito scatenatosi intorno al divieto in Italia di produrre alimenti (carne, pesce e latte) sintetici, come prevede il disegno di legge che la coppia Lollobrigida-Schillaci sta mettendo in atto.
Prima considerazione: al prossimo giro di giostra (leggi rimpasto di governo) occorre presentare coppie più “amalgamate” di ministri, perché l’attuale duo stride. Vero che non si possono scegliere in base al cognome, ma una coppia al governo Mastroianni-Lollobrigida o, se volete tagliare sulle sillabe, Baggio-Schillaci, riscuoterebbe maggior successo in qualsivoglia materia.
Seconda considerazione: premesso che noi non saremmo molto propensi ad assaggiare alimenti sintetici (né peraltro farina di alcun grillo, sia esso con la G maiuscola o con g la minuscola), va considerato che tale proibizione non potrà essere applicata a quei prodotti fabbricati e/o commercializzati in un altro paese Ue. Ragione per la quale potete scommetterci che quello che oggi è un divieto, domani, al massimo dopodomani, non sarà più tale.
Terza considerazione… no, un altro pensiero in materia non ce l’abbiamo proprio.
Dovessimo comunque proporvi un tanto ideale quanto irrealizzabile (almeno ai nostri rispettivi deschi) menù pasquale, cosa potrebbe proporci uno chef? Lo abbiamo chiesto a una vostra e nostra vecchia conoscenza, seppur in altre vesti.
Le diamo il benvenuto, chef Plastic Bertrand, ma siamo un po’ sorpresi. Ci ricordavamo di lei nelle vesti di cantante: l’ultima volta che l’abbiamo vista esibirsi era anche la prima. Correva l’anno 1981, e lei ballava e vocalizzava con la sua zazzera bionda un motivetto che si chiamava “Hula Hoop”, non è così?
Effectivement, la chanson ha spopolatò in Franscia, ma onche in Italia. Mi ha fatto gagner (guadagnare) beaucoup d’argent.
Mai avremmo immaginato di ritrovarla ora nei panni di… cuoco sintetico.
Effectivement è così, carì ComiCastrì!
Sappiamo che lei in Franscia (lo diciamo per farlo sentire a suo agio) ha aperto “L’ècole primaire de cuisine synthétique”…
Effectivement, mon nom Plastic mi ha spinto ad expèrimenter una cuisine assez particulier, che je voulais appeler “NouCuPlas”.
Che starebbe per?
Effectivement, ce n’est pas immediàt l’acronimò, che sta per “Nouvelle Cuisine de Plastic”.
(Da qui in avanti, non solo per farlo sentire ancor più a suo agio, ma anche perché si tratta di un tema enogastronomico, decidiamo di esprimerci in un francese un po’… maccheronico)
Effectivement, nous comprendiam petit. Ma pour venir al dunkerque (per venire al dunque), comme imbastir un menù synthetique à Pâques (a Pasqua)?
Effectivement, scè la possibilitè. Comme entrée si può optèr pour un excellent Kaviar in flambé, un caviale in Kevlar alla fiamma: è legèr e conserve sa fraîcheur (mantiene la sua freschezza) perché le Kevlar è trés resistent al calòr.
Passiam al premier plateau…
Effectivement, j’ai inventé una riscètta che ho appeleé “Gratin dauphinois au fibre de carbone”. Le pommes de terre e la créme fraìche, fromage frescò très populaire in Franscia, hanno… come dite voi?… plus delicatesse et plus digestibilitè avec il carboniò, così riccò di… fibre!
E ora, fuori i secondes!
Effectivement, ici si può opter pour deux solution. A qui préfère la carne rouge je raccomande una bella BisTech, la bisteccà tecnologique. J’aime le définir (io amo definirla) “la FiorentiNylon”, una scottona che calza à la perfection anche con i palatì plus exigeants. Au contraire, a qui préfère le carni blanche, je suggerirei deux fettìn de pollipropilen, un plateau typique e savoureux de la tradition gallique, preparatò con il nouveaux metodò della pollimérisation: con un catalisateur si può indur l’union di deux molecolè in una molecolà plus grand a cui si può facilment attribut il savoir de le coq. En accompagnement (come contorno), un’insalatina synt condità con olio appropriée: l’Agip Sint 3000.
Dalla carta dei vin c’è un vin à la carte pour l’occasion?
Effectivement, parbleau! C’est il MO.P.LEN, un MOrellino Parisienne – attention, non di Scansanò! – prodottò col Lenor, un ammorbident fattò con salì di cationì di ammoniò quaternario. Trés tannique!
Dulcis in fundo?
Effectivement, le possibilitè per le doux non sono deux, ma seulement un: la sciambellà agli acrumì, che sont agrumì acrilicì. Non invecchianò con i raggi UV de soleil, né con il passage dei processì ambientalì per plus et plus annes.
Kevlar, fibre de carbone, pollimérisation… In fin dei cont, il cont di un tal menù non est susceptible d’être piuttost salatò?
Effectivement!
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