La Germania si è scagliata contro l’Ue per le nuove direttive sulle case green e presto potrebbe comporre una squadra di opposizione con Italia, Polonia e Croazia, che hanno espresso nelle scorse settimane la medesima contrarietà. A seguire con attenzione gli sviluppi della vicenda, tra l’altro, ci sono anche altri Paesi, al momento dubbiosi, come Repubblica Ceca e Spagna.
La carta che da Berlino sono pronti a mettere sul tavolo, come riportato da Il Messaggero, è quella della incostituzionalità. In tal senso, Klara Geywitz, Ministro socialdemocratico per l’Edilizia e le Politiche Abitative, è intenzionata adesso a chiedere un aggiustamento alla direttiva in sede di Consiglio Ue. “L’obbligo di rinnovamento degli edifici potrebbe essere sproporzionato se costringe i proprietari a vendere l’abitazione a causa dei costi per migliorarne la performance energetica”, hanno affermato dal dicastero. “È necessaria una modifica che non imponga un obbligo di ristrutturazione per i singoli edifici. Presumiamo che pure altri Paesi Ue siano d’accordo”.
Germania contro Ue su case green: la proposta di modifica
La Germania, nonostante a confronto con l’Italia abbia una quota di edifici da ristrutturare in proporzione di molto inferiore, ha deciso di schierarsi in prima linea contro l’Ue sulla direttiva delle case green. Il Governo di coalizione con ai vertici il cancelliere Olaf Scholz non intende accettare infatti che la sua popolazione, già gravata da inflazione e crisi energetica, debba sostenere anche un ulteriore costo sociale che al momento sembra insopportabile, soprattutto in relazione ai tempi stretti indicati dalla norma.
La proposta di revisione del testo, in tal senso, prevede che gli edifici siano raggruppati in vicinati o municipalità in modo che la classe energetica possa essere calcolata in base alla media di quelli che compongono il nucleo. “Le case meglio isolate nell’area residenziale presa in considerazione faranno sì che quelle più vecchie non debbano sostenere da subito costi legati ai lavori di efficientamento”, ha spiegato la Ministra Klara Geywitz.