L’IMPEGNO DELLO SPI-CGIL
Come ricorda l’edizione pistoiese del Tirreno, “anche nel 2023 continua l’impegno dello Spi-Cgil di Pistoia sul controllo delle pensioni allo scopo di individuare eventuali prestazioni aggiuntive non richieste o non erogate”. Al momento sono emersi due casi che hanno portato al recupero, rispettivamente di 21.500 euro e 12.500 euro, compresi gli arretrati. Il sindacato dei pensionati ricorda che tali eventualità sono possibili soprattutto nel caso di pensioni basse per le quali sono previste prestazioni aggiuntive di carattere assistenziale (integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali ed incremento, quattordicesima mensilità, assegno al nucleo, assegno sociale). Non è tuttavia escluso che vi possano essere anche ipotesi diverse (ricalcoli per periodi di lavoro effettuato dopo il pensionamento, contributi per collaborazioni mai richiesti) e quindi può tornare utile fare comunque un controllo della propria pensione”.
LA PROTESTA SULLA RIFORMA PENSIONI DALLA FRANCIA ALL’ITALIA
Sono giorni che nelle piazze di Francia si lotta e protesta contro la riforma pensioni del Governo Macron-Borne ma è inevitabile il “paragone” con la situazione tutta italiana di una riforma, quella Fornero, che già andava ben oltre le misure “stringenti” applicate dalla legge francese ora in discussione. Secondo Giuliano Granato, portavoce di Potere al Popolo, serve “sovvertire il sistema” per portare la battaglia francese anche in Italia contro la riforma pensioni che sarà varata dal Governo Meloni nei prossimi mesi.
«Oggi andiamo in Francia per l’undicesimo sciopero nazionale contro la riforma delle pensioni imposta da Macron, contro piazze e Parlamento», spiega in un video social l’esponente della sinistra radicale. «Sciopero contro riforma pensioni di Macron contro la libertà del popolo francese: quello che succede in Francia riguarda anche noi, incontreremo le principali sigle sindacali che scioperano da giorni contro Macron», sottoscrive ancora Granato, «La mobilitazione non è solo per le pensioni, ma per liberare tempo di vita. Che non può essere solo quello di lavoro». Da ultimo, Granato ribadisce come il vero obbiettivo è portare anche in Italia la stessa battaglia, «una mobilitazione sociale e popolare contro il sistema per cambiare le cose e aprire a orizzonti di trasformazione che è veramente urgente». (agg. di Niccolò Magnani)
NIENTE INCONTRO LANDINI-SBARRA-BOMBARDIERI
Come spiega Massimo Franchi sul Manifesto, è saltato l’incontro in programma tra Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per cercare di definire un percorso unitario di mobilitazione. Dunque, al momento, Cgil, Cisl e Uil non hanno in programma manifestazioni nazionali comuni, nonostante le recenti dichiarazioni contro la riforma fiscale e i continui solleciti a riprendere il confronto sulla riforma delle pensioni. Intanto, come ricorda Il Sole 24 Ore, “le pensioni minime con la maggiorazione di 1,5 punti percentuali per chi ha meno di 75 anni valgono 572,20 euro lordi mensili, mentre quelle maggiorate di 6,4 punti percentuali per chi ha almeno 75 anni, valgono 599,82 euro. Con la circolare 35/2023 Inps ha ufficializzato i valori conseguenti alle disposizioni contenute nella legge di Bilancio 2023 che hanno disposto un incremento extra per l’anno in corso e il prossimo (in tal caso con incremento di 2,7 punti percentuali). Questi importi, al pari di quelli di tutte le pensioni, saranno poi oggetto di adeguamento definitivo all’inflazione a inizio 2024”.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
Durante il suo discorso ai dirigenti e dipendenti dell’Inps ricevuti ieri in udienza, papa Francesco ha detto che esistono “una previdenza buona e una previdenza cattiva, che la Bibbia stessa descrive molto bene”. La buona previdenza “è quella del patriarca Giuseppe che, divenuto governatore d’Egitto, si preoccupa di mettere da parte il grano negli anni dell’abbondanza per poter affrontare meglio il tempo della carestia”. Per il Pontefice, c’è bisogno di “politici saggi, guidati dal criterio della fraternità e che sanno fare discernimento tra stagione e stagione, evitando di sprecare le risorse quando ci sono e di lasciare le future generazioni in grave difficoltà”. Ai dirigenti e dipendenti Inps ha espresso l’auspicio “che continuiate a rendere concretamente possibile il diritto alla pensione, e soprattutto a far crescere nel tessuto italiano la cultura del bene comune, della previdenza e della sostenibilità, che per essere economica dev’essere anche sociale”.
RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI GRONCHI
In un articolo pubblicato su lavoce.info, Sandro Gronchi evidenzia che “in Italia, dove si può andare in pensione d’anzianità a 58 anni, i sondaggi demoscopici sorprendono con la notizia che, nella graduatoria delle loro ‘preoccupazioni”’ i cittadini hanno relegato le pensioni all’ultimo posto. È possibile che il Governo voglia fare altrettanto, pago dei rattoppi con cui: il nodo della flessibilità è stato sciolto confermando tutte le forme di pensionamento anticipato a eccezione di ‘quota 102’ sostituita con ‘quota 103’; il costo dell’atteso ritorno alla perequazione ‘per scaglioni’ è stato evitato prorogando, in termini perfino più restrittivi, la cervellotica perequazione ‘per fasce’ inventata dal governo Letta nel 2013”.
LA MANCANZA DI DISEGNO COMPLESSIVO NELLA PREVIDENZA
L’economista segnala che “l’insieme dei due provvedimenti produce il singolare risultato che l’erosione del potere d’acquisto delle pensioni in essere concorre a finanziare la possibilità di anticipare le nuove. Eppure, la previdenza italiana resta un vestito d’Arlecchino le cui pezze, nel corso del tempo, sono state confusamente cucite l’una accanto, o sopra, all’altra, nella totale assenza di un disegno complessivo. La stessa riforma contributiva fu afflitta da errori gravi, che la distanziano anni luce dalle riforme nordeuropee ugualmente denominate. Lungi dall’emendarli, con disinvolta insipienza i Governi continuano ad aggiungerne altri, l’ultimo dei quali ha che a fare col cuneo fiscale”. Infatti, per l’annunciata riduzione, “i contributi mancanti saranno fiscalizzati e quindi pagati anche dai contribuenti non lavoratori, pensionati compresi”.
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