Molti di voi in queste ultime ore mi hanno chiesto delle delucidazioni in merito a due articoli precedenti, dove a un certo punto della vicenda si racconta dello stop di Lufthansa alla trattativa per la cessione di una quota azionaria di minoranza di ITA, e poi successivamente, visti anche i recenti sviluppi cioè la visita a Roma del Ceo di Lufthansa Carsten Spohr, come i negoziati sarebbero ripartiti come se nulla fosse mai accaduto.
Quando si scrive su determinati argomenti di interesse pubblico e internazionale, sarebbe corretto rispondere ai lettori di ciò che si scrive e pertanto corre l’obbligo verso coloro che sono scettici di dissipare ogni dubbio e fare un po’ di chiarezza ripercorrendo passo dopo passo le vicende degli ultimi mesi e già ampiamente raccontate negli articoli precedenti.
Sui tempi della trattativa, ad esempio, aleggia un po’ di confusione. Le parti (Governo e Lufthansa) si erano date inizialmente 6 settimane a partire dal 18-25 gennaio 2023 per cercare di trovare un’intesa. Poi per suggellare l’accordo e vista la complessità dei temi da affrontare, la trattativa è stata prorogata senza darne alcuna notizia, di ulteriori 60 giorni e cioè fino al 26 aprile 2023.
Chi scrive, inoltre, è fortemente propenso affinché l’accordo con i tedeschi si chiuda al più presto, ma resta ancora perplesso, poiché si ritiene che questo genere di operazioni non si proclamano, si fanno e basta. Infatti, sul tavolo ci sono tuttora delle questioni ancora aperte e che devono essere metabolizzate, soprattutto da parte del nostro Governo.
Va sottolineato che chi scrive, negli articoli precedenti e a più riprese, aveva evidenziato che il vero problema per Lufthansa non era il prezzo da corrispondere al nostro Governo, ma le eventuali ripercussioni legali e quindi anche quelle economiche, derivanti dall’eventuale firma di questo accordo. Lufthansa fin dall’inizio ha sempre invitato il Governo italiano a rendersi garante nei suoi confronti per qualsivoglia ricaduta negativa sia in termini legali che economici rispetto alle gestioni passate. Non sappiamo se e come il Governo potrà soddisfare questa richiesta, senza che nel bilancio di ITA o in quello dello Stato siano state previste delle poste straordinarie a copertura di eventuali ristori verso Lufthansa.
La trattativa con Lufthansa a un certo punto però si “raffredda”: è il 14 marzo 2023, cioè il giorno dopo che Harry Hohmeister, capo del settore commerciale del Gruppo Lufthansa, era volato a Roma per cercare di mettere un punto fermo sul piano industriale. Lo stesso Hohmeister, infatti, sarebbe uscito dal palazzo di vetro di ITA Airways a Fiumicino molto deluso da quanto visto e sentito, in netto disaccordo con le visioni del management di ITA su come gestire il dossier.
Solo dopo l’approvazione del bilancio di ITA, che come abbiamo visto ha registrato una forte perdita, Carsten Spohr deciderà di prendere personalmente le redini in mano della situazione e di incontrare il Ministro Giorgetti per cercare di rimettere sui binari l’accordo.
Ma le questioni sul tavolo restano sempre le stesse: Lufthansa può certamente permettersi di pagare anche una cifra più alta di quella che chiede il Governo italiano, ma non vuole essere per nessun motivo coinvolta nelle eventuali grane delle passate gestioni. Anche alla luce del fatto che recentemente due giudici ai quali sono stati assegnati i vari fascicoli di causa per il riconoscimento della continuità aziendale tra Alitalia e ITA, hanno concesso 60 giorni di tempo a ITA per la consegna del contratto di vendita tra ITA e Alitalia in Amministrazione straordinaria. Il contratto dovrà essere esibito al Giudice in udienza e le parti potranno visionarlo e prendere appunti. Solo dopo questa udienza il Giudice stabilirà se il contratto di vendita si inquadra in una cessione di ramo di azienda o meno.
La sensazione che aleggia tra gli addetti ai lavori è che ci sia qualcuno che sta utilizzando i media a proprio piacimento per far apparire la trattativa con Lufthansa molto, troppo semplice, quasi a un passo dalla firma, mentre invece la situazione è tutt’altro che semplice, in realtà molto complessa e farraginosa, ma soprattutto che nelle retrovie ci siano ancora anime grigie che stanno tramando per mandare a monte l’accordo con i tedeschi.
Sulla questione firma dell’accordo nei corridoi si vocifera che se Lufthansa riceverà in tempi ragionevoli, e quindi entro Pasqua, le garanzie richieste da parte del nostro Governo la firma dell’accordo potrebbe avvenire già entro il 20 aprile. Diversamente dovremo accontentarci di guardare un altro episodio di questa lunga telenovela.
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