Giulia Zardini Lacedelli è senza dubbio uno dei talenti più interessanti per quanto riguarda il curling. La giovane 20enne italiana, campionessa nazionale, è stata eletta miglior giocatrice al mondo agli ultimi mondiali, e si è raccontata ai microfoni del Corriere della Sera. Giulia Lacedelli confessa di amare alla follia il Canada: «È un bellissimo Paese», ed è un amore scontato visto che nella nazione degli aceri vi sono due milioni di persone che giocano a curling. «Quando sono lì, mi sento importante», aggiunge. Il curling è poco praticato in Italia anche perchè non è semplice da comprendere: «La cosa che non è ancora chiara a miei genitori – spiega al quotidiano di via Solferino – è la tattica con cui viene chiamato il gioco. Provo a spiegare».
Giulia, oltre ad allenarsi nello sport che tanto ama, è una studentessa di Mediazione Linguistica, ma non ha una vita sociale attivissima: «In effetti i miei amici spesso me lo fanno notare – racconta ancora – mi dicono: “E su, vieni un po’ a goderti la vita”. Ma non ho tempo». In merito invece al suo ruolo, spiega di essere una lead, ovvero, l’atleta che lancia per prima nel quartetto da cui è composto la squadra di curling: «Effettuo i primi due lanci del sasso – spiega ancora Giulia Zardini Lacedelli – (come si chiama il disco che scivola lungo il campo del curling). Poi spazzo gli altri sei lanci…».
GIULIA ZARDINI LACEDELLI: “CHI VINCE AL CURLING? VI SPIEGO…”
Quindi dopo una pausa aggiunge: «Mi rendo conto che se non si comprendono bene i meccanismi di questo sport, che è anche una filosofia della precisione, può sembrare noioso».
Alla luce della sua scarsa vita sociale, Giulia ha ben pensato di trovarsi un fidanzato che pratica il suo stesso sport: «Il mio ragazzo fa curling. Insieme abbiamo vinto l’argento nel doppio misto ai campionati italiani. La passione in comune favorisce il rapporto». Ma chi vince a curling? «Me lo chiedono in tanti. Cerco di spiegare… Pensiamo alla bocce. Ci siamo? Bene. Nel curling i sassi devono finire al centro. Più sono centrali più si guadagna punti. Vince chi fa più punti. Semplice, no?», conclude.