Grazia Prisco non era ricca e non possedeva alcun “tesoretto” come invece sostenuto dai familiari. È questa la novità clamorosa che sembra emergere da un documento, mostrato per la prima volta da La vita in diretta, rinvenuto nell’abitazione dell’anziana trovata senza vita tra i boschi intorno a Baiano (Avellino) dopo un’uscita con un amico in Apecar. La donna, secondo i parenti titolare di una pensione di 2mila euro mensili, secondo le carte mostrate dalla trasmissione di Alberto Matano avrebbe avuto un reddito inferiore ai 15mila euro e questo sconfesserebbe l’ipotesi di una notevole disponibilità economica che avrebbe potuto attirare qualche malintenzionato.
Sono ancora molte le domande senza risposta nella tragedia dell’80enne Grazia Prisco, che risultava scomparsa dall’11 marzo scorso quando, a bordo dell’automezzo condotto dall’amico coetaneo, avrebbe raggiunto un’area impervia sulle colline per poi trovare la morte. L’anziana sarebbe stata trovata dopo 6 giorni di ricerche, periodo nel quale l’anziano si sarebbe chiuso nel silenzio in preda a quello che, secondo i suoi cari, sarebbe uno stato confusionale che gli avrebbe impedito di ricordare l’accaduto. Dopo la scoperta del cadavere, l’amico di Grazia Prisco avrebbe rivelato di averla “lasciata da sola” perché “lei non voleva tornare” e di aver raggiunto il paese a piedi per via del furto dell’Apecar subito in quel bosco. Una versione alla quale la nipote di Grazia Prisco stenta a credere.
Grazia Prisco: un documento smonta la pista ecomica dietro il giallo dell’Apecar
L’ipotesi che Grazia Prisco possa essere stata vittima di un delitto per questioni economiche sembra cedere davanti al ritrovamento di un documento portato all’attenzione del pubblico da La vita in diretta. Rinvenuto tra i cumuli di oggetti rifiuti trovati nella casa dell’anziana, proverebbe una ricostruzione diversa da quella sostenuta dai parenti della vittima: Grazia Prisco non sarebbe stata “ricca” e titolare di un “tesoretto”, contrariamente a quanto sostenuto dai parenti e soprattutto dalla nipote. Stando a quanto scoperto dalla trasmissione di Alberto Matano, infatti, l’80enne avrebbe avuto un reddito sotto i 15mila euro, difficilmente compatibile con il ritratto di una pensionata con 2mila euro mensili a disposizione e notevoli risparmi dalla sua vita passata in America.
Le indagini sulla morte di Grazia Prisco, però, finora non avrebbero raggiunto un punto di svolta e si attenderanno gli esiti dell’autopsia per capire di più. Non è chiaro se la donna sia stata vittima di un incidente, di un malore o se possa essere stata uccisa. L’amico che con lei era uscito in Apecar il giorno della sparizione, l’11 marzo scorso, respinge ogni sospetto e si dice totalmente estraneo al decesso. Ai microfoni dei giornalisti, dopo gli iniziali “non ricordo”, avrebbe parlato di una ferma volontà dell’anziana nel restare, da sola, sul luogo tra le colline di Baiano in cui poi avrebbe trovato la morte. Lui se ne sarebbe andato, stando alla sua versione, dopo aver subito il furto dell’Apecar. Mezzo che sarebbe stato poi trovato dagli inquirenti a poche centinaia di metri dal luogo in cui sarebbe stato rinvenuto il corpo di Grazia Prisco.