La soluzione contro i superbatteri resistenti agli antibiotici potrebbe trovarsi… nell’oro. È la sorprendente scoperta degli scienziati, che in uno studio hanno notato come i farmaci che includono particelle d’oro potrebbero essere efficaci nella lotta all’antibiotico resistenza, in particolare contro superbatteri come l’MRSA che hanno ormai sviluppato una resistenza ai trattamenti convenzionali.
Secondo lo studio citato dal Times, quando l’oro viene ridotto in forma di polvere sottile composta da particelle minuscole, manifesta proprietà antimicrobiche innescando la creazione di sostanze chimiche altamente reattive, basate sull’ossigeno, che possono danneggiare il DNA nelle cellule. Su questa base gli scienziati intendono sviluppare dei farmaci capaci di colpire le cellule batteriche senza, naturalmente, intaccare quelle umane. L’importanza di questa scoperta, che sarà presentata tra pochi giorni al Congresso Europeo di microbiologia clinica e malattie infettive a Copenaghen, si comprende analizzando i numeri e i dati dell’antibiotico resistenza: ogni anno sono circa 700.000 le persone che muoiono per questa causa, di cui 12.000 nel solo Regno Unito. Se non si troverà una soluzione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha previsto che le morti saranno destinate ad aumentare a 10 milioni entro il 2050.
Antibiotico-resistenza, il “nuovo e promettente approccio” delle particelle d’oro
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che il problema di “abuso e l’uso eccessivo di antimicrobici” sta peggiorando il problema dell’antibiotico resistenza dei superbatteri, accelerando vertiginosamente il ritmo con cui questi patogeni sviluppano una tenace resistenza. I ricercatori del Barcelona Institute for Global Health hanno avvertito che si tratta di una delle “minacce più gravi per la salute globale”, come riferisce il Times.
Nello studio si legge che “un nuovo e promettente approccio consiste nell’esplorare le proprietà antimicrobiche dei complessi di metalli di transizione – per esempio i metallo-antibiotici a base di oro(III) hanno suscitato interesse grazie alla loro elevata attività antibatterica contro i batteri più resistenti”. La particella indicata come oro(III) possiede una carica positiva ed è stata utilizzata nel composto che ha sorpreso gli scienziati. Tra i superbatteri che potrebbero essere sconfitti dalle particelle d’oro, non solo MRSA ma anche E. coli, P. aeruginosa, A. baumannii, S. epidermidis e S. maltophilia, che possono provocare tra le altre anche infezioni, lesioni e polmoniti.