Va in archivio un ponte pasquale degno di nota. Gli indicatori parlano di presenze ovunque superiori a quelle registrate nel 2019, pre-pandemia, anno già record per il decennio. Ma al di là dei dati, ovviamente testimoni della gigantesca resilienza dimostrata dall’industria del turismo, anzi di una ripresa più consistente delle previsioni, bisogna considerare anche il significato del fenomeno, sociale ancor più che economico. Perché la platea dei vacanzieri dei ponti primaverili, sia pure di pochi giorni, si è oggi allargata a comprendere segmenti un tempo esclusi.
Viaggiano tutti, magari sacrificando i consumi di altri beni o servizi, spinti non solo dal revenge post-Covid, ma da un’insopprimibile ricerca di un rimedio sia psicologico alle incertezze del vivere tra inflazioni e guerre, sia fisico al vivere inquinato e accelerato della quotidianità. In un prossimo paniere sul costo della vita, dunque, potrebbe a ragione venire inserito il leisure, al pari dei generi di necessità o delle spese fisse, un asset che non può essere compresso più di tanto, pena l’insorgere di depressioni sociali poi difficili da conciliare con rendimenti produttivi o equilibri civili.
“Nonostante il caro prezzi pesi sui bilanci delle famiglie, gli italiani non rinunceranno ai weekend di primavera”, conferma la presidente di Federturismo Marina Lalli. Per Astoi Confindustria Viaggi (l’associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating italiano) le vacanze pasquali riconfermano che la fruizione di prodotti turistici ha acquisito per i consumatori un valore preponderante rispetto ad altri beni. “Aprile 2023 rappresenta a oggi uno dei mesi con migliori performance di vendite, non solo rispetto allo scorso anno, ma anche rispetto agli anni pre-pandemia. Non ha frenato l’inevitabile rincaro dei pacchetti turistici, che si attesta – con medie variabili in funzione delle destinazioni – dal 10% al 20%. I to hanno contrattato e tentato di contenere gli aumenti causati dall’inflazione, ma, naturalmente, non è stato possibile impedirne l’impatto sui prezzi di vendita. Moltissimi i consumatori previdenti che si sono indirizzati verso le formule di advance booking, che premiano i clienti che prenotano prima”.
Tra le destinazioni, Astoi parla di Egitto, con le crociere sul Nilo e i soggiorni nel Mar Rosso, così come le Canarie e Capo Verde per il mare e la Giordania per i tour. Sul lungo raggio, l’Oceano Indiano è leader: Zanzibar, Maldive, Seychelles, Mauritius. Buoni risultati anche per Giappone e Stati Uniti. Molto scelte anche Islanda e Norvegia. “Le persone che si affidano ai to richiedono sempre più servizi ancillari rispetto al pacchetto volo+hotel. Nel sud Italia, molto richiesto per il clima già favorevole, vengono scelte esperienze in grado di far apprezzare i territori: enogastronomia, turismo sportivo, local coach. L’esplorazione dei territori – commenta Pier Ezhaya, presidente dell’associazione – è più ricercata rispetto al passato; in particolare, sempre più viaggiatori vogliono esperienze legate alla natura e alle comunità locali. Anche coloro che scelgono la formula del villaggio all inclusive prenotano in loco molte escursioni, per completare l’esperienza di viaggio e tornare arricchiti dalla vacanza”.
Italiani in vacanza, e stranieri in Italia, per almeno sette le notti nella settimana di Pasqua. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia sono a quota 141 mila dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile). Tornano anche gli americani: secondo Enit (su dati Forwardkeys) al momento le prenotazioni degli statunitensi sono 35.750, +50% rispetto all’anno scorso, e rappresentano il 25,4% sul totale estero. Sul podio delle città preferite, oltre a Roma e Milano, sono Venezia, Napoli, Firenze e Bologna. Previsti a Roma oltre 64 mila arrivi aeroportuali internazionali (+47% sul 2022), il 45,4% del totale. Segue Milano con circa 27 mila prenotazioni (il 19,1%) e un aumento del +72,2%, il più alto rispetto alle altre destinazioni. “L’Italia si conferma tra le mete europee preferite per le vacanze pasquali, siamo secondi solo alla Spagna”, ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
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