L’Ue sta finanziando l’ammodernamento e l’ampliamento della rete ferroviaria nei Balcani occidentali. La rotta più importante che verrà ricostruita è quella da Belgrado a Niš. Essa, come riportato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, fa parte del corridoio di trasporto europeo X, che collega l’Austria con la Grecia, da cui passano innumerevoli treni di merci. Il progetto, in base a quanto rivelato dal presidente serbo Aleksandar Vučić, vale 2,775 miliardi di euro, di cui 610 milioni di euro sono stati forniti dall’unione. Il resto viene dal bilancio e dalla banca europea degli investimenti alle condizioni più favorevoli.
Per la Serbia rappresenta un enorme beneficio. In futuro, infatti, sarà possibile spostarsi in treno da un punto all’altro dello Stato: in due ore e mezza da Belgrado a Sofia, in meno di tre ore da Belgrado a Budapest. I tempi attuali sono raddoppiati a causa delle terribili condizioni in cui versa la rete ferroviaria, che in alcune zone – soprattutto quelle a Sud, economicamente meno sviluppate – è del tutto assente. L’apertura delle nuove linee dovrebbe avvenire tra il 2027 e il 2029, ma alcune delle vecchie tratte sono già state sistemate.
Ue finanzia ampliamento di rete ferroviaria nei Balcani: il progetto
La scelta dell’Ue di finanziare l’ammodernamento e l’ampliamento della rete ferroviaria nei Balcani occidentali non è comunque fine a se stessa. Essi infatti sono circondati da Stati membri, che ovviamente trarranno anche loro dei benefici dal miglioramento delle infrastrutture. L’obiettivo è quello di accelerare la velocità dei trasporti delle merci e di evitare incidenti come quello avvenuto in Grecia alla fine di febbraio, che ha provocato la morte di 60 persone.
Inoltre, da parte dell’unione, c’è la volontà di evitare che Cina e Russia svolgano un ruolo di primo piano nell’espansione dei collegamenti ferroviari. Il presidente serbo Aleksandar Vučić, in tal senso, avrebbe preferito che il sostegno arrivasse dal Paese di Xi Jinping, ma nonostante ciò ha comunque espresso la propria gratitudine nei confronti dell’Occidente. Pechino, da parte sua, trarrà comunque dei benefici commerciali dal progetto. I suoi affari, infatti, diventeranno molto più veloci.