ChatGPT, l’IA creata da OpenAI, potrebbe tornare a funzionare per tutti gli utenti italiani entro l’inizio di maggio. Lo ha decretato il Garante della Privacy, che ne aveva disposto il blocco a fine marzo preoccupato di come i dati sensibili degli utenti venissero raccolti, catalogati ed eventualmente ceduti a terzi, o impiegati per addestrare l’algoritmo. Dopo una lunga istruttoria, il Garante ha ora definito una base di richieste diretta ad OpenAI al fine di rendere nuovamente operativo ChatGPT anche in Italia, l’unico paese in cui attualmente è sottoposto a restrizioni anche se sempre più paesi iniziano a nutrire qualche dubbio, che dovranno essere esaudite entro il 30 aprile.
ChatGPT: Le richieste del Garante ad OpenAI
Il 30 aprile, insomma, rappresenterà un punto di non ritorno per ChatGPT e OpenAIsanzione fino a massimo 20 milioni di euro, o del 4% del fatturato annuale dell’azienda. Il punto più importante per il Garante è l’informativa sulla privacy e il trattamento dei dati personali degli utenti, che dovrà essere esposta chiaramente sul sito, includendo tutte le informazioni sulla conservazione e l’uso dei dati raccolti dall’algoritmo.
L’informativa si dovrà facilmente trovare prima dell’iscrizione a ChatGPT, e dovrà includere anche le informazioni su come i dati involontariamente forniti vengono raccolti ed utilizzati. Subito prima dell’iscrizione al sito ci dovrà anche essere una spunta per indicare che l’utente è maggiorenne, mentre l’Authority vorrebbe anche un sistema di verifica dell’età che escluda automaticamente chi ha meno di 13 anni, come nel caso di TikTok. Il Garante chiede anche che sia implementata la possibilità di richiedere l’eliminazione dei dati che il sistema ha raccolto su un determinato utente. Infine, entro il 15 maggio dovrà essere lanciata una campagna “pubblicitaria” su ChatGPT, non con il fine di promuovere il prodotto, ma con quello di informare i possibili utenti sul funzionamento dell’algoritmo e sulla sua modalità di raccolta ed utilizzo dei dati sensibili, oltre a tutte le informazioni sulle modalità di opposizione al servizio.