Jens Stoltenberg, il norvegese segretario generale della NATO, l’Alleanza Atlantica, andrà a brevissimo in pensione, dopo aver compiuto 64 anni a marzo. Fedelissimo ed amico di Barak Obama, che spinse per la sua candidatura assieme ad Angela Merkel, lascerà un vuoto di potere che dovrà essere colmato da un nuovo leader. Storicamente sono proprio gli Stati Uniti ad indicare una loro preferenza rispetto alla guida della NATO, per cui sono stati scelti in larghissima parte ex generali militari americani, oppure fedelissimi al presidente statunitense, che eseguissero senza controbattere ogni suo volere.
Chi guiderà la Nato dopo Stoltenberg?
I nomi del possibile successore di Jens Stoltenberg per la guida della NATO circolano già da parecchio tempo, ma ora sembra che la corsa alla leadership dell’Alleanza stia per arrivare nel suo vivo. Uno dei nomi che sembravano tra i più quotati era quello di Mario Draghi, la cui candidatura però sembra essere passata in secondo piano, secondo ItaliOggi magari per via della sua personalità eccessivamente forte, anche se le sue posizioni sono storicamente allineate a quelle dell’Alleanza.
Tra tutti i candidati per la poltrona più “alta” della NATO, però, sembra registrarsi una tendenza verso una maggioranza femminile. In particolare, quotata sembra essere Ursula von der Leyen, attualmente presidente della Commissione Europea, nonché fedelissima del governo tedesco. Ad opporsi alla candidatura della von der Leyen ci sarebbero, però, sia la Gran Bretagna (che la ritiene colpevole del disastroso stato in cui le forze militari tedesche si trovano), che la Polonia e l’Ungheria, inacidite dopo le minacce di tagliargli i fondi se non si fossero allineate al pensiero europeista. Tra le candidate al vertice della NATO spicca, poi, anche Chrytstia Freeland, ex giornalista che ha lavorato anche per il Financial Times, ucraina di origine e studiosa della Russia. Piace alla Casa Bianca, ma è leggermente distante dai principi dell’Europa. Infine, emerge anche il nome di Kaja Kallas, premier dell’Estonia che si sta fermamente opponendo all’avanzata di Putin. Fosse per lei l’Alleanza sarebbe dovuta scendere in guerra contro la Russia in Ucraina, e forse queste posizioni estreme potrebbe compromettere la sua corsa.