MARINE LE PEN SUL GOVERNO ITALIANO: “MEGLIO SALVINI DI MELONI, LEI STA CON LA NATO…”
«Meloni non è la mia gemella, io resto fedele a Salvini»: si apre con una “dichiarazione d’amore politica” la lunga intervista di Marine Le Pen a “La Repubblica”, nei giorni caldissimi della protesta in Francia contro la riforma pensioni del Governo Macrnon-Borne. Storicamente alleata in Europa della Lega nonché spesso in forte sintonia sulle battaglie politiche dei propri rispettivi partiti, Le Pen conferma la sua vicinanza al vicepremier italiano ponendo invece “distanza” alla banale rappresentazione di Giorgia Meloni come la “Le Pen italiana”.
«Resto euroscettica, e ogni giorno che passa lo divento di più. Non sono scettica sull’Europa, ma sull’organizzazione politica dell’Ue. Inoltre, la Francia ha un’eredità politica e un’indipendenza a livello internazionale. Meloni è favorevole alla Nato perché è italiana. Ci sono parti del suo progetto che non condivido. Politicamente mi sento più vicina a Matteo Salvini e non adatto il mio discorso ai risultati elettorali: sono una persona leale», spiega la leader di Rassemblement National, 89 deputati eletti in Parlamento. I sondaggi crescono, i consensi pure e dunque tanto in Italia quanto in Francia si parla con insistenza di una potenziale “svolta meloniana” all’orizzonte con linee più moderate pro-Ue e pro-Nato. «Meloni sta governando senza attirare le critiche agitate dalla demonizzazione in atto prima della sua elezione. La stessa cosa era successa prima che vincessimo le comunali. Questo processo alle intenzioni caricaturale, molto lontano dalla realtà, è un vantaggio per noi. Quando andremo al potere, la gente vedrà che non arriva l’apocalisse, ma anzi una politica di buon senso», riflette ancora la leader della destra francese.
“MACRON SULLA CINA HA RAGIONE MA È INCOERENTE QUANDO SI SOTTOMETTE A USA E UE”: FRECCIATA DI LE PEN
Non mancano le differenze con il Governo italiano, sebbene di Centrodestra: secondo Marine Le Pen l’invio di armi in Ucraina, ad esempio, è sbagliato. «Tutti sosteniamo l’Ucraina, ma io sono contraria alla consegna di armi offensive. Abbiamo delle differenze con Meloni. Nonostante questo, la preferisco al suo predecessore (Mario Draghi, ndr). E poi si sa: in Italia la politica gira veloce», rileva la figlia di Le Pen che si smarca ancora dall’assimilazione con le politiche di Giorgia Meloni, «Meloni non è la mia sorella gemella. Io voglio darmi gli strumenti per una politica dissuasiva sull’immigrazione, facendo passare con un referendum una riforma costituzionale che sottoponga l’assistenza sociale non contributiva a un certo numero di criteri, riservando gli assegni familiari ai francesi, abolendo lo ius soli».
Sulla politica internazionale, mentre fanno ancora discutere le dichiarazioni di Macron di ritorno da Pechino (parzialmente “sminuite” dall’Eliseo, ndr), la sfidante delle ultime due Elezioni Presidenziali francesi a sorpresa ammette di condividere in pieno quanto sostenuto dal Presidente: «“La cosa peggiore sarebbe pensare che dovremmo adattarci al ritmo americano e a una reazione eccessiva cinese”; sono d’accordo con Macron naturalmente. L’unico problema è che Macron ha una posizione incoerente, perché dice questo e allo stesso tempo si sottomette a un’agenda diplomatica europea influenzata dagli Stati Uniti». In merito alla possibilità che la Francia possa realmente una “via mediana” di fronte alla Cina e alla Nato, Le Pen non lo esclude: «Ricordo che la Francia è l’unica potenza nucleare dell’Ue. Quindi sì, credo che la Francia abbia una voce particolare, purché provi a parlare. De Gaulle aveva qualcosa da dire. Macron non ha nulla da dire».