La presidentessa della squadra di pallavolo Novara, il team della povera Julia Ituma, è suor Giovanna Saporiti. «Oggi – racconta ai microfoni del Corriere della Sera – ci sentiamo tutti impotenti e sconfitti, per non essere riusciti a intercettare il disagio di Julia e non avere avuto la possibilità di intervenire in tempo». Nel 1983 la Sorella decise di abbandonare il progetto di costruire una casa per anziani per realizzare una struttura sportiva di modo da aggregare i ragazzi, anni in cui i giovani finivano nel tunnel della droga.
«Quando ho fondato Agil Volley – ha proseguito – l’ho fatto per offrire un’opportunità alle ragazze in difficoltà, affinché attraverso i valori positivi dello sport potessero trovare o recuperare serenità e stabilità». Ed è proprio per questo che suor Giovanna non si da pace per quanto accaduto a Julio Ituma, forse suicidatasi a Istanbul, dove si trovava con la squadra per la sfida di Champions League contro una formazione locale: «Siamo affranti per la perdita di una ragazza eccezionale, siamo vicini alla famiglia e ai suoi cari e allo stesso modo chiedo a tutti di essere vicini a noi, perché a nostra volta siamo colpiti nel profondo».
JULIA ITUMA, IL COMMENTO DI SUOR GIOVANNA SAPORIT: “CI SIAMO SUBITO ATTIVATI…”
E ancora: «Come società ci siamo subito attivati per offrire loro un supporto psicologico professionale. Faremo tutto il possibile per non far mancare loro qualsiasi tipo di aiuto necessario come non lo facciamo mancare a nessuna delle nostre ragazze, siano esse della prima squadra o del nostro settore giovanile. Julia non si è aperta con noi e per noi rimarrà sempre il rammarico di non essere riusciti a permeare quella barriera che evidentemente aveva innalzato, celando la sua fragilità dietro l’apparenza di ragazza forte, educata, solare, determinata. Una ragazza cui tutti volevano bene e che ci manca e ci mancherà ogni giorno». Suor Giovanna ha raccontato che se non avesse preso i voti sarebbe diventata allenatrice di pallavolo.