Anche i titolari di partita IVA possono accedere a delle agevolazioni fiscali messe a disposizione dallo stato. Ad esempio esistono alcune tipologie di contributi come sostegno al reddito. Vediamole insieme.
Bonus partite Iva: ecco quali sono destinate ai liberi professionisti
Anche se per i titolari di partita Iva negli anni precedenti non c’erano molte garanzie, adesso invece è possibile ottenere qualche agevolazione fiscale ad esempio il bonus ISCRO, una sorta di disoccupazione per chi è un libero professionista e registra un calo del fatturato del 50% rispetto alla media dei 4 anni precedenti. Il reddito non superiore a 8.145 euro nell’anno precedente alla presentazione della domanda.
Poi abbiamo il reddito di cittadinanza che può intervenire come misura integrativa per coloro che non riescono a superare la soglia minima di reddito pari a 9.360 euro e il cui minimo è compreso tra 6 mila e 9360 euro.
Bonus partite Iva: quali sono destinate anche alle società
Esistono poi numerosi bonus a fondo perduto richiedibili da chi ha a partita Iva, ma in questo caso non parliamo di semplici liberi professionisti, ma proprio di piccole aziende, società di capitali e tutti coloro che rispondo ai requisiti indicati dai bandi pubblici.
Ad esempio, ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, messo a disposizione da Invitalia, è destinato alle micro e piccole imprese, con giovani aventi un’età compresa tra i 18 e i 35 anni o donne a prescindere dall’età. Resto al Sud, invece, è destinato alle aziende collocate in alcune regioni dell’Italia, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e alcune aree del cratere sismico di Lazio, Marche e Umbria.
I lavoratori titolari di partita IVA devono presentare le richieste entro le scadenze previste. Nel caso dell’ISCRO, la richiesta va presentata entro il 31 ottobre, mentre per i contributi a fondo perduto occorre verificare le scadenze specifiche di ciascun programma.