Mattino Cinque News è tornato ad occuparsi del caso della Madonna di Trevignano e della veggente Gisella. Paolo Capresi, inviato dal luogo delle apparizioni presunte, ha spiegato: “La veggente è tornata, alle 21:14 di ieri sera è riapparsa nella sua abitazione di Trevignano, ma rocamboleschi sono i dettagli del ritorno e del marito Gianni. Come avevo detto Gisella non se ne è mai andata da Trevignano, è stata in uno di questi appartamenti qui dietro, ex case popolari, ospite di una sua fedele, quella che prende sempre le sue difese quando siamo in onda. Alle 21:14 – ha proseguito Capresi – è uscita la macchina della signora ed ha accompagnato Gianni in una villetta di un fedele vicino alla collina delle apparizioni, lì c’era la macchina di Gianni ben nascosta, quindi lui è sceso giù, ha preso Gisella e son tornati a casa. Ci avevano detto che era a Torino e invece era qui nelle ex case popolari”.
Novità per quanto riguarda la Madonna di Trevignano anche in merito alle indagini: “E’ partita intanto di gran lena l’inchiesta della procura – ha continuato Capresi – si indaga per truffa con altri reati connessi, sono stati già sentiti oltre 10 fedeli”.
MADONNA DI TREVIGNANO, CAPRESI: “SUL SUO PASSATO IMPRENDITORIALE…”
L’inviato di Mattino Cinque ha parlato anche del passato imprenditoriale della veggente Gisella: “Lei ci aveva detto che non aveva mai avuto un passato imprenditoriale e invece ce l’ha avuto. E’ imputata per violazione della legge fallimentare, l’8 maggio ci sarà la prima udienza, in quanto era amministratrice di una società di maiolica con sede legale di Bologna poi trasferita presso la sua abitazione, un’azienda di forniture di utenze ha chiesto il fallimento per bollette non pagate superiori ai 70mila euro”.
Infine sulla veggente della Madonna di Trevignano, Capresi ha spiegato: “Sarebbe stata amministratrice per diversi mesi di una società che faceva le pulizie per le ferrovie dello stato. si tratta quindi di tre società finite male quindi è un passato un po’ particolare quello da imprenditrice della veggente”. Paolo Brosio ha aggiunto: “Gisella mi aveva detto che il suo passato non era vero. A me è stato detto che era a Torino, come mi aveva detto il suo avvocato, ma non era neanche in Romania. In questi giorni non l’ho sentita, ho sentito persone a lei vicine che mi avevano detto che la sua non era una fuga ma solo il desiderio di non stare sotto i riflettori”.