Cinquanta anni con il jazz protagonista, una storia iniziata nel 1973. Umbria Jazz prese il via grazie ad un manipolo di appassionati, guidati da quella sorta di capitano coraggioso che è Carlo Pagnotta, attuale direttore artistico. Nel corso degli anni, Pagnotta, ha saputo resistere ad ogni genere di intemperie, mantenendo la barra a dritta sul jazz e la musica di grande qualità. Accanto a lui, i primi anni, Alberto Alberti, all’epoca il più importante manager jazz italiano, competente e al tempo stesso appassionato che ricordiamo con grande stima. Tante persone, tanti collaboratori che si sono succeduti, tanti amici, musicisti e non, tanti giornalisti, come il decano del festival il caro Franco Fayenz scomparso lo scorso anno.<
Tutto ebbe inizio il 23 agosto 1973 con il primo concerto a Piediluco (Terni) che vide come protagonisti gli Aktuala, gruppo italiano di world music e l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis. Nelle altre tre esibizioni a Perugia e Gubbio: Sun Ra e gli italiani del Perigeo. In piazza IV novembre il primo concerto italiano dei Weather Report di Joe Zawinul e Wayne Shorter. Dopo le prime edizioni, sempre ad ingresso gratuito, seguì una breve sospensione di tre anni fino ad arrivare al 1982 con la formula attuale che prevede concerti a pagamento accanto ad esibizioni gratuite.
Da allora tutti i grandi del jazz sono passati da Perugia, solo per citarne alcuni: Miles Davis, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Stan Getz, Gil Evans, Steps Ahead, Pat Metheny Group, Herbie Hancock, Tony Bennett, Keith Jarrett, Chick Corea, McCoy Tyner, Franco Cerri, Bill Evans, Jim Hall, ma anche grandi del rock come Santana, Eric Clapton, David Byrne, King Crimson, James Taylor, Jeff Beck, Prince, per non parlare della musica brasiliana con Milton Nascimento, Sergio Mendes, Egberto Gismonti João Gilberto, Gilberto Gil, Caetano Veloso.
Tanti giovani, migliaia di appassionati da ogni parte del mondo, ancora oggi, fanno di Umbria Jazz un appuntamento immancabile dell’estate musicale europea.
Per un traguardo così importante, Umbria Jazz 2023 ha allestito un cartellone di grandissimo spessore coinvolgendo una leggenda come Bob Dylan al quale spetta l’onore di aprire il festival il 7 luglio all’ Arena Santa Giuliana. L’8 sarà la volta di Stefano Bollani con il suo piano solo e Kyle Eastwood, musicista finissimo, con il progetto Eastwood Symphonic. Il 9 toccherà al concerto della cantante Somi che poi lascerà il palco a Herbie Hancock.
Il 10 incursione in campo pop con il cantante Mika che ritorna a Umbria Jazz dopo il clamoroso sold out del 2016. L’11 prevista l’esibizione del Brad Mehldau Trio e del gruppo guidato dal sassofonista Branford Marsalis. Il 12, uno dei concerti più attesi che vedrà protagonisti gli Snarky Puppy, freschi vincitori del quinto Grammy con il doppio album EMPIRE CENTRAL. Ad aprire la loro serata Rhiannon Giddens con Francesco Turrisi. Il 13 sarà la volta di Ben Harper & The Innocent Criminals, il giorno seguente Stewart Copeland con il progetto “Police Deranged”, il 15 gran ritorno di Paolo Conte e chiusura il 16 con Joe Bonamassa nuovo idolo degli appassionati di chitarra.
Il festival che quest’anno si svolgerà dal 7 al 16 luglio, oltre alla Arena Santa Giuliana, potrà contare sulle storiche location perugine quali il Teatro Morlacchi e la Sala Podiani all’interno del prestigioso Museo Nazionale dell’Umbria. Previsti come sempre i concerti gratuiti con proposte di indubbio interesse.
La Sala Podiani vedrà protagonisti alcuni dei grandi pianisti del nostro jazz a cominciare da Danilo Rea (13 luglio), Enrico Pierannunzi il 9, Dodo Moroni l’8, Rita Marcotulli il 12. Sempre alla Sala Podiani in calendario Brandee Younger Trio, Olivia Trummer & Nicola Angelucci, Pietro Tonolo & Giancarlo Bianchetti, il chitarrista Marc Ribot, Miguel Zenon- Luis Perdomo il 16.
Il palcoscenico del Teatro Morlacchi proporrà Mauro Ottolini l’8 luglio, a seguire Paolo Fresu, The Swinger Orchestra e il Fabrizio Bosso Quartet (il 10), Gianluca Petrella, il Progetto Play Petrucciani il 12, il Danilo Perez Trio (con John Patitucci e Adam Cruz), il duo Enrico Rava-Fred Hersh. Il 15 doppio raffinatissimo concerto con il Kenny Barron Trio e Bill Frisell Four. Chiusura il 16 con Samara Joy, stella nascente del canto jazz.
Come si vede tutte proposte estremamente interessanti che guardano al jazz nelle sue più svariate declinazioni, non disdegnando incursioni nel pop e nel rock, come avviene del resto, anche in altri grandi festival. L’atmosfera della città durante il festival è sempre elettrizzante e consente, non di rado, di incrociare per le viuzze del centro storico molti dei suoi protagonisti. L’ideale per assaporare a pieno il festival è viverlo per qualche giorno, godendosi Perugia una delle nostre più belle città, incastonata in una delle regioni da sempre più amate dai turisti di tutto il mondo. Vivere Umbria Jazz significa veramente, immergersi nella bellezza. Già aperte le prevendite.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.