Le cure sperimentali per l’Alzheimer stanno creando un acceso dibattito negli Stati Uniti, dove la Fda nei prossimi mesi sarà chiamata a compiere delle importanti decisioni. Finora infatti sono state concesse delle autorizzazioni “provvisorie”, ma alcuni casi adesso pongono la Federazione ad un bivio. Il focus, come riportato da Il Sole 24 Ore, in particolare su lecanemab e aducanumab, due anticorpi monoclonali prodotti rispettivamente da Eisai e Biogen.
Il loro funzionamento prevede che si leghino alla beta-amiloide, la proteina ritenuta responsabile di guidare la progressione della malattia. Essi rimuovono i grumi depositati tra le cellule cerebrali, ma in molti pazienti questo processo fa sì che le pareti dei vasi sanguigni diventino deboli, infiammati e soggetti a pericolose emorragie, soprattutto nei pazienti che assumono fluidificanti del sangue. Una donna di 79 anni in Florida è morta proprio per questo motivo dopo avere ricevuto il lecanemab, ma non sarebbe purtroppo l’unico caso.
Alzheimer, Fda valuta cure sperimentali: gli effetti collaterali degli anticorpi monoclonali
I fattori che possono provocare delle morti di questo genere sono numerose. È per questo motivo che i case study attualmente a disposizione invitano i medici a rivedere i dati di imaging cerebrale per scongiurare segni di infiammazione o sanguinamento che potrebbero indicare un’angiopatia amiloide cerebrale (Caa) e a usare cautela quando si somministra un anti-coagulante, essendo più severi di quanto consigliato finora dalle autorità sanitarie.Il tutto, ovviamente, nell’attesa che sia la stessa Fda a esporsi ufficialmente nei confronti di queste cure sperimentali a base di anticorpi monoclonali per l’Alzheimer.
La conferma che il mercato di questi farmaci, che inizialmente erano stati presentati come una “svolta rivoluzionaria” nel mondo della medicina, potrebbe non essere quello sperato è arrivata anche da un sondaggio di Spherix Global Insights. La maggior parte dei neurologi intervistati ha affermato che è intenzionato ad aspettare per prescrivere queste terapie fino a quando non ci sarà la piena approvazione. Non è detto, però, che essa sia destinata ad arrivare. hanno importanti effetti collaterali