Irene Vella, ospitata da Francesca Fialdini nel programma “Da noi a ruota libera”, ha parlato della sua particolare battaglia contro l’obesità. “Sul mio cuore”, racconta, “c’era un macigno di dolore che mi ha portato a mangiare per zittirmi e non esprimere quello che avevo dentro“. Ha vissuto un infanzia felice, racconta, fino a quando “purtroppo, ho avuto un episodio forte di acetone che mi ha portato a rifiutare qualsiasi tipo di cibo perché non riuscivo a trattenerlo”.
Quell’evento, racconta Irene Vella, “spaventò mia madre che, visto che i dolci avrebbero avuto un effetto ancora più grave, me li tolse completamente”. Ricorda il costante “sogno di mangiare tutte le cose che non potevo”, che però, “da grande, con la malattia di mio marito, è uscito fuori”. Si ammalò ed ebbe bisogno di un rene, che lei decise di donargli, “e tornassi indietro lo rifarei mille volte”, salvandolo, ma poi “tutto esplose con l’aggravarsi della malattia, che essendo generativa può tornare. Quando è tornata non me lo aspettavo, ed è come se mi fossi resa conto che l’amore non basta a curarlo”. Questa, confessa ancora Irene Vella, divenne la sua malattia, “solo che lui stava soffrendo fisicamente e ho pensato che la mia sofferenza interiore avesse meno valore rispetto alla sua e per non pesare su di lui ho cominciato a mangiare. Era una cosa compulsiva, quando sentivo che avevo bisogno di parlare io mangiavo e mi zittivo con il cibo“. (Agg. di Lorenzo Drigo)
Irene Vella e l’obesità: “dietro quei chili ci sono tante problematiche”
Irene Vella è una giornalista e scrittrice del libro “Un Chilo Alla Volta. Viaggio Di Andata E Ritorno Dalla Prigione Dell’obesità”. Ospite del programma “Da noi a ruota libera” di Francesca Fialdini ha raccontato la sua lotta contro l’obesità. Intervistata da Dilei ha raccontato: “avere 42 kg di troppo è invalidante. Ma nessuno ti può avvisare che quello è il tuo momento di non ritorno, lo devi capire da sola. La chirurgia bariatrica molti la considerano una scorciatoia, perché nel sentire comune chi è grasso lo è semplicemente perché mangia troppo. Ma dietro quei chili ci sono tante problematiche che non avvengono per scelta. O meglio, avvengono per scelte sbagliate, che vanno riconosciute come tali per convincersi che bisogna uscirne. Ma aiutare qualcuno che non vuole farsi aiutare non è possibile”.
Non solo, la mamma scrittrice e giornalista che ha ricordato la sua discesa negli inferi e le difficoltà incontrate durante il suo percorso di rinascita. A cominciare da quanto saliva sulla bilancia:” sali sulla bilancia e vedi quello che già sai ma non vuoi vedere. Crolli”. A starle vicino è stata la figlia Donatella di soli 12 anni: “è fantastica, è speciale, con un cuore grande e un cervello ancora più grande. Mia figlia ha saputo capire questa mamma tanto ingombrante. Mi ha presa per mano quel giorno, io sulla bilancia che piangevo, e lei che mi dice che: “Noi non siamo il nostro peso”. Lei lo aveva capito già a 12 anni, e io che avevo 30 anni più di lei no”.
Irene Vella e la rinascita dopo i chili di troppo
La rinascita di Irene Vella è iniziata quel giorno su quella bilancia con il supporto della figlia Donatella. Oggi è dimagrita e parlando di se ha detto: “mangio di tutto, ma in piccole porzioni. Mangio le stesse cose di Luigi, Donatella e dello Gabriele ma in porzioni ridotte. Oggi apprezzo di più le cose cucinate in maniera semplice, come una semplice pasta al sugo di pomodoro. Le cose troppo elaborate e i fritti non mi garbano più di tanto, mentre una cosa che è rimasta invariata è il pazzo amore per i dolci. Ho quasi smesso di mangiare il gelato però, che per me era diventata come una droga, una dipendenza psicologica. Non mi bastava mai, non mi annoiava mai. Oggi non più”. Alla domanda quanto si piace oggi da 1 a 10 ha risposto: “Venticinque! Tantissimo. Tanto che mi sono fatta fare un servizio fotografico (le foto che vediamo qui, ndr.). Credo che bisognerebbe farselo un regalo così, una volta nella vita. Fosse per me una volta all’anno addirittura. Perché ti aiuta a riapprezzare il tuo corpo. Amarti, vederti in un modo diverso. Rivedersi bene.”
Dimagrire è stato per lei l’inizio di una nuova vita che ha voluto festeggiare con nuovo abito rosa, fuxia e bianco: “avevo perso “solo” 20 kg all’epoca, erano passati pochi mesi dall’operazione. Poi sono calata di altri 22 kg e ora mi va grade. Però quando l’ho preso è stato meraviglioso”.