Aifa: pillola anticoncezionale gratuita per tutte le donne. La protesta di Pro Vita & Famiglia
La pillola anticoncezionale d’ora in poi sarà gratuita per tutte le donne: la decisione presa il 21 aprile scorso dall’Aifa – Agenzia del Farmaco Italiana – sta facendo discutere specie nelle aree “pro-life” dove l’impegno preso dallo Stato di sovvenzionare (con 140 milioni di euro l’anno la fornitura di contraccezione orale a tutte) non viene visto di buon grado. In un particolare momento storico dove il Governo sta cercando di porre le basi per costruire un’efficace risposta al dramma della de-natalità, la decisione presa dall’Aifa sta scatenando un dibattito piuttosto acceso.
«La scelta dell’Agenzia Italiana del Farmaco di rendere gratuita la pillola anticoncezionale non ha nessuna ragione medico-scientifica ma è una decisione puramente ideologica, assunta da un organo privo di qualsiasi rappresentanza democratica, tanto che la dirigenza dell’AIFA ha dichiarato esplicitamente di aver compiuto questo passo a pochi mesi dal rinnovo dei propri vertici, confermando lo stretto legame tra la natura della decisione e l’orientamento attuale dell’ente», sottolinea Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia. Dall’associazione pro-life cattolica viene fatto rilevare come la pillola non sarà realmente “gratuita” per tutte le donne ma sarà pagata con le tasse di tutti i cittadini, «nonostante le implicazioni etiche fortemente divisive, e soprattutto considerando la fatica che fanno le famiglie per pagare farmaci, invece, essenziali», rileva ancora Pro Vita. Salvo specifiche situazioni per la cura di patologie diagnosticate, la pillola anticoncezionale – aggiunge Ruiu – «non costituisce una terapia per curare la salute della donna ma per impedirne il suo funzionamento naturale, tra l’altro con rischi certificati. Non si capisce perché i contribuenti debbano essere costretti a pagare la scelta di qualcuno di non avere figli». Per le categorie impegnate da anni nella testimonianza “per la vita nascente” la scelta operata dall’Aifa sembra un vero controsenso all’emergenza attuale: «non è possibile rispondere spendendo 140 milioni di euro dei cittadini per incentivare la denatalità, per di più in un contesto di grave inverno demografico. Auspichiamo pertanto – conclude Ruiu – che il Governo impegni ingenti risorse a favore della Natalità e proceda speditamente a una profonda riforma dell’AIFA, impedendo all’ente di fare scelte politiche e ideologiche e che ripristini il maggior grado di prudenza medica e scientifica sull’uso di farmaci a partire dalle pillole anticoncezionali, fino alle pillole abortive, la RU486, o potenzialmente tali, come quella dei 5 giorni dopo EllaOne». (a cura di Niccolò Magnani)
Pillola gratuita per tutte: i perché della scelta di Aifa
Il comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha decretato la gratuità della profilassi pre-esposizione contro il virus dell’Hiv, ma non soltanto. Nel giorno dedicato alla salute della donna, si è deciso di rendere gratuita anche la contraccezione orale per le donne di tutte le fasce d’età. Il costo che andrà a pesare sulle casse dello Stato è stimato in circa 140 milioni di euro l’anno.
A Quotidiano Sanità, Giovanna Scroccaro, presidente del Cpr Aifa, ha dichiarato: “Si tratta di due temi che sono da tempo all’attenzione dell’agenzia che hanno richiesto tempi tecnici per arrivare a una valutazione completa. Abbiamo voluto portarli a termine prima della scadenza” del mandato dell’Aifa, che anticipa la riforma dell’Agenzia, attesa per l’estate. Così, per rendere la contraccezione gratuita, “sono state valutati, all’interno di 3 categorie di farmaci contraccettivi individuate e divise per ‘generazione’, i prodotti meno cari, che sono stati resi gratuiti. È stata in particolare la Commissione tecnico-scientifica a suddividere la grande platea di contraccettivi disponibili a oggi per componente progestinica, raccomandando di rendere disponibili gratuitamente un certo numero di prodotti per ogni diversa ‘generazione’ di medicinali, garantendone una certa sovrapponibilità”.
Scroccaro: “Ampliamo la platea di donne che usano la pillola”
Giovanna Scroccaro, presidente del Cpr Aifa che ha stabilito di rendere gratuita la contraccezione orale per le donne, ha spiegato ancora a Quotidiano Sanità: “Noi abbiamo poi analizzato quelli che presentavano i prezzi più bassi. La stima di costo per lo Stato è attorno ai 140 milioni di euro annui, ma si tratta di una decisione importante, che consentirà di ampliare la platea di donne che oggi, magari, consideravano il costo di questi contraccettivi come troppo alto e per questo non ne facevano uso. Da sempre in Italia c’è uno scarso ricorso alla contraccezione e questo ora potrà cambiare. È difficile peraltro dire, non essendoci stata alcuna contrattazione di prezzi per questi prodotti, che una pillola da 25 euro sia migliore di quelle che costano 10 euro”.
Riguardo la Prep, invece, “la decisione di renderla gratuita è stata più facile: il prezzo pagato dagli ospedali che acquistano questi farmaci ha un impatto di spesa minimo, di qualche centinaio di migliaia di euro. Ma poiché esistono ormai importanti evidenze che dimostrano come possa dare un grande contributo in termini di prevenzione dell’infezione, e se pensiamo anche a quanto è importante la spesa farmaceutica per gli antiretrovirali, stiamo facendo un investimento in termini di salute”. La pillola sarà gratuita con prescrizione da parte dell’infettivologo. (a cura di Josephine Carinci)