“Non ti vaccini, ti ammali, muori”. Questa è stata la celebre frase proferita dall’allora premier Mario Draghi per convincere i cittadini a vaccinarsi. Un vero e proprio monito volto, in un certo senso, a voler intimorire chi non fosse propenso a farsi inoculare i vaccini anti-Covid. Riascoltate oggi però quelle parole assumono ancora un sapore diverso alla luce dello scoperchiamento del vaso di Pandora, contenente falsità in merito all’impossibilità di contagiare da parte dei vaccinati e omertà circa le molte segnalazioni di effetti avversi che già all’epoca erano note. A cuore sembrava più essere la salvaguardia della campagna vaccinale anziché quella della salute delle persone.
Ad aver iniziato a far luce su tutto questo sono stati Fuori dal Coro e il quotidiano La Verità, da cui sono emersi documenti sconcertanti. In primis le email che ‘incriminano’ l’AIFA, che tenta di minimizzare e insabbiare gli effetti avversi da vaccino, classificando come ‘non correlabile’ ciò che poteva essere ‘correlato’. Ecco perchè quindi le reazioni avverse apparivano essere molto meno rispetto a quelle reali.
Eccesso mortalità con Astrazeneca, la frase choc di Magrini: “Così si uccide questo vaccino”
Ma intorno alla gestione della campagna vaccinale sono emersi anche altri elementi choccanti.
Il 15 marzo 2021 era stato sospeso il vaccino Astrazeneca perchè stava emergendo un eccesso di mortalità tra coloro che avevano ricevuto questo vaccino, e soprattutto nella fascia d’età compresa intorno ai 50 anni. A seguito dell’analisi dei vari lotti e dell’interpello dei vari medici, ad un certo punto interviene l’allora direttore generale di AIFA Nicola Magrini, fedelissimo di Speranza. Nello scambio di email rintracciate si legge da parte sua: “Mi sembra tutto molto, anzi troppa enfasi a eventi non correlati. Sono solo queste le possibilità? Così si uccide questo vaccino.” Era dunque più importante tutelare il vaccino? Non doveva forse provenire proprio da Magrini e Speranza l’iniziativa di approfondire gli effetti di questi vaccini?
È dovuta invece essere un’inchiesta giornalistica a rivelare questi fatti, che altrimenti non sarebbero emersi, nel silenzio anche dell’attuale Governo interessato solo ai ritardi nella gestione della pandemia e non al funzionamento dei vaccini Covid al contrasto del virus.
Sospensione vaccini Astrazeneca: Magrini contrario
Ma non è tutto. Magrini tentò anche di bloccare il sequestro di lotti di Astrazeneca da parte di un procuratore a seguito della morte di Paternò: “Le chiederei dopo un colloquio avuto con il ministro (in copia) di valutare se sospendere temporaneamente la sua richiesta di sequestro cautelativo su tutto il territorio nazionale. Si chiede se nelle prossime ore sia possibile valutare modalità più adeguate ad acquisire ulteriori informazioni al fine di definirne meglio il nesso di causalità”. E tutto questo nonostante l’insistenza cautelativa del procuratore, preoccupato degli ulteriori decessi occorsi nei giorni successivi tra personale appartenente a forze dell’ordine, sottoposti a periodi controlli medici e in salute prima dell’inoculazione dei vaccini in esame.
Decessi quindi alquanto anomali che avrebbero meritato attenzione.
Alla luce di tutto ciò comunque ancora oggi si tace, quando invece, almeno per rispetto delle persone danneggiate, dovrebbe essere aperto un fascicolo presso la magistratura per fare chiarezza e individuare le responsabilità di tutti i colpevoli.