Neolaureati troppo schizzinosi, chi è senza lavoro può fare l’ambulante. Questa è la ricetta della Cina per combattere la disoccupazione giovanile, arrivata a quota 19 per cento. Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, l’appello di Pechino è rivolto a tutti i giovani tra i 16 e i 24 anni: “Bisogna che si tolgano la giacca, si rimbocchino le maniche e accettino di stringere bulloni in fabbrica o tornare a coltivare la terra”, il rimprovero della Lega della gioventù comunista.
Diplomati e laureati sono 11,6 milioni questo anno e dopo anni di fatica spesi sui libri, secondo Pechino, avrebbero delle aspettative esagerate sulla vita professionale. Molti, secondo l’accusa, rifiuterebbero di abbassarsi al lavoro manuale. Da qui l’appello al ritorno al sacrificio, con la stampa statale incaricata di propagandare la nuova strategia.
La Cina consiglia ai laureati di fare gli ambulanti
La China Central Television ha mandato in onda una serie di interviste con giovani cinesi laureati che hanno trovato la soddisfazione economica in lavori che non richiedono la loro qualifica accademica. Tra i tanti casi mostrati, quello di una coppia dello Zhejiang che dopo il diploma e scesa in strada con un banchetto per vedere tofu alla griglia e patate. Una impresa piuttosto redditizia, secondo i due: 9 mila yuan guadagnati a notte, più o meno 1.100 euro. Ma l’iniziativa non è passata inosservata e non sono mancate le proteste. “Se è così facile, anche i dirigenti della Lega della gioventù potrebbero lasciare le loro scrivanie e infilarsi la tuta blu”, la provocazione esplosa sui social. Nel mirino anche il racconto della coppia di Zhejiang: “Per guadagnare 9 mila yuan a notte, dovrebbero servire 1,6 clienti al minuto. Se fosse così facile, le nostre strade sarebbero piene di banchetti del tofu”.