Tutti gli anni, l’11 maggio si celebra Sant’Ignazio da Laconi, un frate cappuccino sardo che visse nei primi anni del ‘700. La proclamazione a Santo fu decisa per la sua grande attività di servizio per gli altri e la devozione alla preghiera. Gli fu anche attribuita l’intercessione per la guarigione di un’inferma, di cui si narra che riuscì miracolosamente a recuperare l’uso delle gambe. Dal 2007 è patrono della Provincia di Oristano.
La vita del Santo
Sant’Ignazio da Laconi, al secolo Vincenzo Peis, nasce nel 1701 il 17 dicembre, nell’omonima cittadina in provincia di Oristano e vi risiede fino al 1721, lavorando nei campi. Educato ai valori cristiani, decide di farsi frate e proprio nel ’21 si trasferisce a Cagliari dove viene accolto presso i Cappuccini della città e inizia il suo noviziato con il nome di Ignazio. Terminato il noviziato, viene trasferito a Iglesias, ma da qui inizio una vita di peregrinazione da un convento della Sardegna all’altro, fra cui Quartu Sant’Elena, Sanluri, Domusnovas e ancora Cagliari, tanto che si fece conoscere da tutti gli abitanti dell’isola che nutrivano per lui affetto e devozione, in quanto era sempre pronto ad ascoltare con vivo interesse gli altri e a pregare per intercedere.
La carità nei confronti dei malati, dei deboli e dei poveri è stata la testimonianza diretta di numerose grazie e miracoli, fra cui quello verso l’inferma che riacquistò l’uso delle gambe e che gli valse, come prova certificata dalla Chiesa, la proclamazione a Santo. Sant’Ignazio è morto l’11 maggio 1781, data prescelta per la sua celebrazione. Fu nominato Beato nel giugno del 1940 da Papa Pio XII e divenne Santo il 21 ottobre del 1951 sotto il medesimo pontificato. Il suo corpo è attualmente conservato nella Chiesa di Sant’Ignazio a Cagliari ed esposto al pubblico in una teca di vetro.
La devozione al Santo
Il culto di San’Ignazio da Laconi è celebrato in particolare nella Sardegna centro-meridionale. A Laconi, naturalmente, in cui c’è ancora la casa in cui ha vissuto e la Chiesa in cui ricevette il battesimo, ma sopratutto a Cagliari, città in cui svolse principalmente la sua attività religiosa, con la Chiesa a lui dedicata e in cui si trova il suo corpo che tutti possono vedere e venerare. Sempre nel capoluogo sardo, presso il convento di Sant’Antonio, è possibile visitare la celletta in cui visse per molti anni.
Altre chiese a lui dedicate si trovano a Norbello, la prima a lui intitolata nel 1951, e a Domusnovas. Dopodiché feste e sagre in sua memoria si svolgono un po’ ovunque: da San Gavino Monreale a Nurallao, da Alghero a Sassari.
Gli altri Santi del giorno
L’8 maggio, oltre a Sant’Ignazio da Laconi, si celebrano anche Sant’Antimo Martire, San Fabio e San Basso di Nizza.