Come sappiamo per il possesso di qualsiasi abitazione al di fuori di quella principale, cioè una seconda casa in cui i contribuenti non abbiano trasferito la residenza, c’è l’obbligo di pagare la tassa sugli immobili, la cosiddetta IMU 2023 però non va pagata sempre. Vediamo quali sono i casi di esenzione.
IMU 2023: i casi di esenzione del pagamento
Va precisato che anche se la legge prevede che per gli immobili in cui si abbia la residenza, l’IMU non va pagata esistono dei casi in cui anche nelle residenze principali è dovuto il pagamento dell’IMU 2023.
Si tratta degli immobili adibiti a residenza principale in cui però è stata trasferita alla residenza e quindi vengono classificate come prime case. Nel caso queste prime case siano immobili di lusso, l’IMU è dovuta lo stesso anche se la legge prevede una aliquota di imposta ridotta e anche se per l’importo versato viene riconosciuta una detrazione di 200 euro.
IMU 2023: i soggetti obbligati al pagamento (anche con la residenza)
La normativa che soggiace ha l’obbligo di pagamento Imu è il comma 740 della legge di bilancio 2020, che indica quale presupposto il possesso dell’immobile. Per possesso dell’immobile si intende il titolo di godimento oppure un altro diritto reale come il diritto di usufrutto, enfiteusi, diritto di abitazione ecc.
L’abitazione principale è quella casa in cui il contribuente ha trasferito sia la residenza e che l’abbia anche indicata come dimora abituale.
Questo però non vale sulle categorie di immobili di lusso cioè quelli classificati come A1, A8 e A9.
Per quanto concerne invece il saldo IMU 2023 questo segue è un calendario ben preciso e cioè la prima rata va saldata a giugno mentre la seconda a dicembre.