C’è una novità sulla vicenda collaterale al caso dell’omicidio di Rosa Gigante, la madre 72enne del salumiere tiktoker Donato De Caprio assassinata in casa a Pianura, Napoli, pochi giorni fa. Riguarda lo sgombero immediato a seguito dell’occupazione abusiva dell’abitazione dell’indagata per il delitto, la vicina della vittima Stefania Russolillo, avvenuta poche ore dopo l’arresto della donna. Una 27enne avrebbe forzato la porta e si sarebbe introdotta nell’appartamento con il figlio, un bimbo di pochi anni, ma sarebbe stata scoperta in breve tempo e le operazioni per liberare la casa sarebbero state già concluse.
La notizia è riportata da La vita in diretta, la trasmissione di Alberto Matano su Rai 1 che ha raccolto in esclusiva le parole della protagonista, la 27enne che avrebbe occupato l’appartamento della presunta assassina. Stefania Russolillo è in carcere con l’accusa di aver ucciso la 72enne Rosa Gigante e avrebbe confessato le proprie responsabilità in merito al delitto. La vittima, secondo quanto emerso dall’autopsia, sarebbe stata strangolata e sul corpo sarebbero state rilevate tracce di combustione, segno che chi ha agito avrebbe tentato anche di bruciare il cadavere.
Omicidio Rosa Gigante, le parole della donna che ha occupato la casa dell’indagata
I microfoni de La vita in diretta hanno raggiunto la donna di 27 anni che ha occupato abusivamente l’abitazione dell’indagata per l’omicidio della 72enne Rosa Gigante, Stefania Russolillo. Quest’ultima è in carcere da giorni e nel suo appartamento si sarebbe introdotta la giovane che, poche ore fa, sarebbe stata allontanata con uno sgombero immediato da parte delle autorità. La donna è stata intervistata dalla trasmissione di Alberto Matano e ha fornito la sua versione dei fatti: “Chiedo scusa – ha dichiarato la 27enne –, ho sbagliato, ho commesso una leggerezza. In quel momento non sapevo dove andare“. L’occupazione abusiva dell’appartamento di Stefania Russolillo sarebbe durata tre giorni.
Secondo la ricostruzione, l’accesso all’abitazione era stato forzato e, dopo l’intervento delle autorità, sarebbe stato ripristinato lo stato dei luoghi. Alla giovane era stato concesso un termine di 72 ore per liberare la casa occupata abusivamente insieme al figlio di 2 anni, ma l’avrebbe lasciata poco dopo essere stata scoperta. “Ho deciso di occupare l’abitazione per necessità. Se tenevo i soldi non avrei mai fatto una cosa del genere“, si sarebbe giustificata davanti alle telecamere della trasmissione di Alberto Matano, ma non avrebbe tenuto minimamente conto del rischio di inquinare eventuali prove di un delitto. Il marito dell’indagata avrebbe presentato una querela.