Il 27 maggio di ogni anno, sia la Chiesa cattolica sia quella anglicana celebrano Sant’Agostino di Canterbury: monaco e poi arcivescovo della città inglese, detto l’Apostolo d’Inghilterra, in quanto inviato da Gregorio Magno nell’antico Regno Unito, per un’opera di evangelizzazione.
La vita del Santo
Sant’Agostino di Canterbury nacque a Roma nel 534 ed è conosciuto anche come l’Apostolo d’Inghilterra, per l’opera di evangelizzazione che tentò di compiere nel Regno Unito che in quell’epoca era sotto il dominio dei Sassoni che praticavano il culto pagano e l’idolatria. Pur non essendo riuscito nell’impresa di riunificare la Chiesa bretone con quella sassone, fu nominato primo arcivescovo di Canterbury.
Il territorio della Britannia (oggi Regno Unito) era già stato in passato territorio di evangelizzazione grazie a personaggi come San Patrizio e Columba di Iona che diffusero il cristianesimo in tutto il territorio. Ma con l’arrivo delle nuove popolazioni, si rese necessaria una nuova opera missionaria. Un primo segnale che i tempi erano maturi furono le nozze del re del Kent, Etelberto, con una principessa di fede cristiana. Ad essa fu concesso dal re di praticare la sua religione arrivando anche ad edificare una chiesa proprio a Canterbury. Papa Gregorio I, conosciuto anche come Gregorio Magno, colse subito l’occasione e inviò alcuni missionari, guidati proprio da Agostino che partì alla volta del Regno Unito.
Una volta approdato sull’isola britannica di Thanet fu accolto dal re in persona che lo porto a Canterbury, luogo scelto per diventare sede vescovile. Agostino fu nominato arcivescovo e battezzò buona parte della popolazione del luogo.
Successivamente, sempre seguendo le istruzioni del Papa, fondò altre due sedi vescovili: una a Londra e un’altra nel Kent.
Malgrado questi successi però, Agostino non riuscì mai a portare a termine la sua impresa, non riuscì infatti a superare le differenze che esistevano con gli altri culti presenti nel Regno Unito: quello pagano dei Sassoni e quello celtico dei monaci irlandesi.
I tempi forse non erano ancora maturi ma si riconobbe ad Agostino di Canterbury il merito di aver posto le basi per una riunificazione che avvenne solo molto più tardi.
Il culto del Santo
Il vescovo morì nel 604 proprio a Canterbury dove venne sepolto nell’abbazia dedicata ai santi Pietro e Paolo, oggi divenuta Abbazia di Sant’Agostino. Il luogo è stato per molto tempo meta di pellegrinaggio da parte di fedeli provenienti da molti parti del mondo, oggi è patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO.
Nell’iconografia viene rappresentato con due simboli: il bastone pastorale e la mitria, ovvero il copricapo alto e rigido che viene utilizzato dai vescovi durante le celebrazioni.
Gli altri Santi del giorno
Il 27 maggio, oltre a Sant’Agostino di Canterbury, si festeggiano, tra gli altri, San Bruno di Würzburg Vescovo e Sant’Eutropio di Orange Vescovo. Tra i beati, ricordiamo Beato Josep Tous Soler, che fu un sacerdote cappuccino ma anche il fondatore delle Suore cappuccine della Madre del Divin Pastore.