Da febbraio dello scorso anno, in occasione della dichiarazione di guerra da parte di Vladimir Putin all’Ucraina di Volodymyr Zelensky nella mente della maggior parte degli occidentali si è formata una domanda importante, perché il nuovo zar vuole conquistare (a tutti i cosi) Kiev? Una domanda che pare avere parecchie risposte, o forse più che altro opinioni, talvolta divergenti tra loro, anche per via della chiusura sociale e politica della Russia e dei suoi rappresentati politici. Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, tuttavia, ha provato a dare una spiegazione, ripercorrendo la storia russa, dall’ascesa del grande Zar Pietro I e delle sue volontà di dominio sulla Polonia, fino a quella di Putin, con le sue mire imperialiste sull’Ucraina.
Perché Putin vuole l’Ucraina?
Insomma, oltre alle tante opinioni che cercando di spiegare perché Vladimir Putin voglia a tutti i costi l’Ucraina, il quotidiano tedesco ha dato come spiegazione plausibile le volontà storiche e politiche dei leader russi del passato. In particolare, fu lo Zar Pietro I, considerato uno degli uomini più importanti della storia russa, che diffuse nella nazione un’ideale imperialista che, come ha ribadito anche il nuovo zar nel 2022, si fondava sull’idea che “conquista e fortificazione” sono i capisaldi dello stato.
Pietro I, come Putin, decise di allungare le sue mani tanto sull’Ucraina, quanto sulla Polonia, concentrandosi però su quest’ultima, che divenne di fatto un protettorato del Cremlino. Con l’ingresso (e la divisione) della Polonia tra i territori occidentali, però, la storia si ribaltò ed aprì ai grandi periodi dei tentativi di conquista in Asia. Con le guerre in Polonia, infine, si diffuse l’ideale che la Russia potesse esistere solamente in forma imperiale, da conservare anche (e forse soprattutto) con il pugno di ferro. Il periodo dell’Unione Sovietica, poi, rafforzò nei leader russi l’idea che i paesi che condividevano i suoi ideali sovietici fossero, di fatto, possedimenti di diritto dell’URSS, tra cui l’Ucraina. L’ideale imperialista, però, è tornato in auge solamente con Putin, che ha riaperto le fratture che erano state chiuse con la fine dell’Unione Sovietica, puntando a completare quello che Stalin non riuscì a fare, ovvero il Paese unico ed unito sotto la grande bandiera rossa del socialismo.