India: Darwin censurato dai programmi scolastici
Dall’India arriva la notizia di un ulteriore colpo contro il sistema educativo, sempre più lacunoso per la decisioni dell’attuale governo. Recentemente, infatti, sono state riscritte intere pagine della storia del paese, facendo sparire quasi tutti i riferimenti alle opere dei musulmani indiani, a favore esclusivo di quanto fatto dagli Indù, con ovvia omissione di tutti i gravi atti commessi da questi ultimi, rappresentati dal partito al governo.
Ora, invece, oltre alla storia, a finire tra l’ormai lungo elenco di cose censurate dai programmi scolastici dell’India, si aggiungono anche le pagine fondamentali dell’evoluzionismo. Il National Council of Educational Research and Training (pari del nostro Ministero dell’istruzione) ha, infatti, deciso di eliminare ogni riferimento a Darwin e alle sue fondamentali scoperte sull’origine dell’essere umano. La limitazione, spiega il sito OrizzonteScuola, riguarderà tutti gli studenti dell’India fino ai 15 anni (pari al decimo anno di scuola), che tuttavia potranno conoscere le basi della natura umana scegliendo biologia come materia di studio. Una scelta che, tuttavia, viene compiuta da pochissimi studenti, con l’esito che di fanno, almeno fino ai 15 anni, non sapranno nulla dell’evoluzione e di Darwin.
Il fisico Bucci: “Facoltà cognitive degli studenti compromesse”
Sempre su OrizzoneScuola, il fisico Enrico Bucci ha commentato la recente decisione dell’India di modificare il programma scolastico, censurando Darwin e l’evoluzionismo. Si tratta, spiega il fisico, di un ulteriore e critico passo vero l’oscurantismo scientifico. “La rimozione di una potente difesa contro l’irrazionalismo“, sostiene Bucci, “quale è il pensiero evoluzionistico, non potrà che portare a conseguenze peggiorative in una nazione che ha già un ministero dedicato alla pseudoscienza medica”.
In merito alla proposta mossa in India, spiega ancora il fisico, è stata già presentata una petizione firmata da oltre 1.800 scienziati indiani. Questi ultimi sono preoccupati del grave e permamente danno che causerà la scelta di censurare le scoperte di Darwin nei numerosissimo studenti indiani, lamentando che probabilmente “rimarranno gravemente ostacolati nelle loro facoltà cognitive se privati dell’esposizione a queste scoperta fondamentale”. Concretamente, Bucci teme che la decisione avrà conseguenze marcate in tutta la popolazione dell’India, “degradando il tasso medio di conoscenza e di capacità cognitiva”.