Le big europee del settore dello spazio, ovvero Airbus, Thales, Eutelsat, Hispasat e SES, hanno stipulato una partnership per la costruzione della costellazione satellitare Iris2. Si tratta, come riportato da Le Figaro, di una futura infrastruttura strategica che offrirà a governi, imprese e cittadini una connettività sicura e resiliente con significativi investimenti privati e l’ottimizzazione delle sinergie tra infrastrutture governative e commerciali.
Il consorzio non sarà composto esclusivamente dallo “zoccolo duro” citato, ma si affiderà anche ad altre aziende che creeranno un “core team”. Quelle selezionate per il momento sono Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat, Telespazio e il produttore tedesco di satelliti OHB. Inoltre, c’è ampia apertura nei confronti delle start-up, delle mid-cap e delle Pmi del settore, con l’obiettivo di far emergere nuovi modelli economici. “Questo team integrato si adopererà per promuovere la collaborazione tra tutti gli attori europei del settore spaziale lungo l’intera catena del valore”, hanno specificato i promotori dell’iniziativa.
Costellazione satellitare Iris2, partnership tra big europee: cosa prevede
La costellazione satellitare Iris2, che verrà costruita con una partnership di big europee nel settore dello spazio, non solo servirà ad avere una connettività sicura e resiliente, ma anche a fare sì che nel futuro venga garantita l’autonomia strategica digitale dell’UE. Essa servirà anche da sistema di backup nel caso in cui la Internet terrestre dovesse avere un collasso a seguito di un gigantesco attacco informatico o di un incidente.
È dallo scorso novembre che l’Europa ha approvato il progetto per creare la costellazione, mettendosi così al passo con Stati Uniti e Cina. Il budget per Iris2 è stimato in circa 6 miliardi, nell’ambito di un partenariato pubblico-privato. Di questo totale, l’UE ha impegnato 2,4 miliardi. L’Agenzia spaziale europea (Esa), che fungerà da esperto tecnico, sta contribuendo invece con 750 milioni. L’infrastruttura dovrebbe entrare in servizio a partire dal 2024 per quel che concerne gli asset esistenti ed essere pienamente operativa entro il 2027.