La Cina, secondo un’accusa mossa dal quotidiano francese Le Monde, avrebbe rubato alcune tecnologie innovative prodotte da una start up con sede in Francia. Si tratterebbe, a tutti gli effetti, di un’invenzione in grado di rivoluzionare veramente il mondo dell’aviazione e che, secondo la start up che l’ha prodotta, dovrebbe necessariamente rimanere all’interno del territorio francese.
L’acquisizione da parte della Cina delle tecnologie della Francia, racconta il quotidiano, sarebbe avvenuta effettivamente in modo legale, ma in modo se non altro misterioso. L’interesse di Pechino sarebbe stato risvegliato dall’invenzione della Hydroptère 2.0, piccola azienda con sede a Nantes e specializzata in ricerca aeronautica e navale. Recentemente, infatti, l’azienda ha sviluppato un particolare tipo di foil, ovvero appendici che permettono agli aerei di atterrare e decollare in tutta sicurezza sull’acqua. Tuttavia, il progetto dell’azienda della Francia non avrebbe funzionato, portando al fallimento della start up, ed, infine, aprendo all’acquisto fatto da parte di un’azienda con sede in Cina, che sicuramente ha collegamenti con il governo.
Il particolare acquisto delle tecnologie francesi dalla Cina
Insomma, la Cina, dopo il fallimento dell’azienda francese, si sarebbe vista corrispondere tutte le tecnologie e ricerche prodotte, con l’esito che l’innovazione sarà di fatto in mano a Pechino. I foil prodotti in Francia riuscirebbero a risolvere un problema che da sempre interessa l’aviazione. Infatti, precedentemente era impossibile per i velivoli decollare ed atterrare con una velocità superiore ai 50 nodi (pari a circa 93 kh/h).
L’interesse della Cina, dunque, riguardava proprio quei foil, che se montati, per esempio, su un Canadair gli permetterebbero di decollare ed atterrare in acqua (sviluppando una velocità di decollo pari a minimo 80 nodi). Tuttavia, per una ragione che non è esplicata, l’azienda francese avrebbe fallito nel suo progetto, finendo con un’istanza di fallimento che presupponeva anche la liquidazione delle tecnologie sviluppate. Qui è entrata in gioco la Cina, con l’azienda sconosciuta chiamata Zhejiang Xingxue General Aviation Industry Research and Development, già azionista dei maggioranza della start up francese, che si è vista corrispondere da un tribunale tutti i beni dell’acquisita. La Hydroptère ha già promesso che presenterà istanza di opposizione alla decisione del tribunale, sostenendo che sia necessario preservare gli sviluppi tecnologici francesi.