Greta Spreafico può essersi allontanata volontariamente, facendo perdere ogni sua traccia, a seguito di alcuni dissidi familiari che le avrebbero provocato un forte malessere? È una delle ipotesi emerse durante la trasmissione Chi l’ha visto?, che torna sul giallo della cantante di Erba scomparsa a Porto Tolle nel giugno 2022 con una serie di documenti inediti. Tra questi una lettera che Greta Spreafico avrebbe inviato ai suoi avvocati nel dicembre 2021 e che contiene una richiesta di aiuto per via di problemi in famiglia con la madre e i fratelli. Sarebbe stata scritta poco prima che lasciasse la sua casa di Erba, dove era cresciuta, per andare a convivere con il compagno.
Stando a quanto mostrato dal programma di Federica Sciarelli, Greta Spreafico si sarebbe rivolta ai suoi legali dopo aver ricevuto una diffida dalla madre, tramite il suo avvocato, con cui le sarebbe stato impedito di avvicinarsi alla donna sulla base di presunte gravi accuse come quella di violenza fisica e della sottrazione di alcuni mobili. Accuse che Greta Spreafico avrebbe respinto con forza spiegando di trovarsi in una condizione interiore fortemente compromessa dal dispiacere per la difficile questione che sarebbe maturata in famiglia. “Non ho mai alzato le mani contro mia madre – avrebbe ribadito la cantante 53enne –. È tutto falso“.
Il mistero di Greta Spreafico e dell’auto che non si trova
Il mistero di Greta Spreafico appare sempre più intricato. Sono trascorsi 11 mesi dalla scomparsa, il prossimo 4 giugno sarà un anno e di lei e della sua auto, una Kia Picanto nera targata EF 080 DT, non c’è alcuna traccia. Che fine hanno fatto? La macchina è sparita con lei o qualcuno le ha fatto del male per poi liberarsi del mezzo? Sono domande a cui si cerca di dare risposta con l’inchiesta aperta sul caso (l’ipotesi sarebbe quella di omicidio e un nome, finora riservato, risulterebbe iscritto nel registro degli indagati) e con le ricerche di inquirenti, amici e volontari in azione nelle aree di Porto Tolle anche con i droni.
La svolta, al momento, appare ancora lontana. Apparirebbero remote le ipotesi di un inabissamento del mezzo nelle acque del Po, all’esito dell’ispezione con robot subacqueo che non avrebbe rilevato nessuna traccia utile, e quella di un suicidio. Un punto sarebbe fermo: l’auto di Greta Spreafico non sarebbe stata immortalata in uscita da Porto Tolle quel giorno. Il 6 giugno seguente, secondo la ricostruzione, la 53enne avrebbe dovuto concludere la vendita di una casa ereditata dal nonno. Ma non si è mai presentata. La donna potrebbe essersi persa o aver avuto un incidente dopo la serata trascorsa con l’amico conosciuto sui social, Andrea Tosi? Anche questi interrogativi sono ancora senza risposta.