Martina Mucci, la ragazza sfregiata in volto da due aguzzini assoldati dall’ex fidanzato a Prato, si era lasciata con quell’uomo aggressivo e geloso da qualche mese. La datrice di lavoro e sua amica, Maria Cosmo, racconta a Quarto Grado: “Quando erano in vacanza le aveva strattonato la borsa e il telefono si era rotto. Aveva un occhio nero. Mi ha detto che è stato lui solo ora che è successo questo”. Massimo Cosmo, proprietario del pub dove la ragazza lavorava, rivela: “Litigano e io sposto Emiliano. Dai cinque giorni a settimana, riduco il suo lavoro a due. Da qui è scaturito tutto quello che è successo”.
Pugni in bocca, lamette per tagliarle il viso, ferite sulla testa: è questo che i due aguzzini fanno per sfregiare Martina Mucci. “Mi arriva una videochiamata più o meno alle 2 dalla mamma di Martina. Rispondo e vedo solo una faccia piena di sangue, senza denti”, racconta ancora Maria. “Lui ti voleva puntare al viso, questo me lo ha sempre detto”, dirà più tardi un’amica a Martina. Da lì, iniziano i primi sospetti. Gli inquirenti mettono così sotto controllo il telefono di Emiliano: scoprono che per 500 euro, avrebbe assoldato i due ragazzi, di cui uno minorenne, per sfregiare proprio Martina.
Intercettazioni shock
A Quarto Grado, Martina Mucci racconta: “In questi mesi ogni giorno avevo quelle scene in testa e non mi abbandonano neppure ora. È stata una cosa brutta ma sapere che c’era dietro una persona a me vicina mi ha fatto davvero male. Pensavo che il furto del telefonino fosse stato l’ultimo stato. Aveva anche iniziato una nuova vita. Non volevo creare casini alla gente nell’ambiente lavorativo e neanche a lui. Non pensavo arrivasse a questo, che fosse capace di questo. Ho sempre creduto a lui e alle parole che mi aveva detto. Adesso che so che è lui, non gli devo dire più niente”.
Nelle intercettazioni che gli inquirenti hanno ascoltato dopo aver piazzato delle microspie nell’auto di Emiliano, si sente il buttafuori picchiare e utilizzare toni violenti nei confronti della nuova fidanzata, Angela. Proprio pochi giorni prima dell’arresto, anche la nuova ragazza era finita in ospedale per le violenze dell’uomo. “L’ho quasi ammazzata, se tiravo più forte la ammazzavo”, racconterà proprio il body guard ad un’amica.