RIFORMA PENSIONI, I FONDI TOLTI ALL’APE
Repubblica spiega che “si torna a fare cassa sulle pensioni. Non per rifinanziare Opzione donna, promessa tradita. Ma per coprire una parte del decreto Lavoro. Questa volta attingendo ai fondi stanziati per l’anticipo pensionistico – l’Ape – riservato ai lavoratori precoci, a quanti cioè hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo, anche non continuativo, prima dei 19 anni”. Il quotidiano romano evidenzia che “un primo prelievo serve a coprire l’aumento dell’assegno unico per quei figli che hanno perso un genitore” e “il secondo prelievo serve invece come copertura generale al decreto”. Nel suo video intervento alla convention di Forza Italia, come riporta Ansa, Silvio Berlusconi ha invece detto: “Noi vogliamo aumentare le pensioni, i salari, gli stipendi che sono rimasti quelli di 20 anni fa”.
IL RINVIO DELLA RIFORMA DELLE PENSIONI
Mauro Marino, in un articolo pubblicato su pensionipertutti.it, ricorda che il Governo sembra aver rimandato ogni scelta di riforma delle pensioni alla Legge di bilancio, sempre che vi siano risorse. L’esperto di previdenza sottolinea che si è di fronte a “un quadro non ottimistico, reso ancor più preoccupante in quanto le scelte dell’attuale Governo a fortissima trazione del Presidente del Consiglio sembrano siano rivolte nei prossimi mesi più all’abbattimento del cuneo fiscale dei dipendenti piuttosto che intervenire in maniera considerevole e corposa nell’ambito previdenziale, sia per non dispiacere l’Europa che gradisce molto la legge Fornero sia per scelte personali perché la legge esistente, tutto sommato, alla Meloni non dispiace”.
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