Come sappiamo in un momento come questo caratterizzato da una grande siccità, ma anche da una grande necessità di sostegno economico, il Ministero dell’Ambiente dell’assicurazione energetica ha deciso di attivare il modulo all’interno del portale online per coloro che hanno intenzione di richiedere il bonus ambiente, con cui potranno sostenere le spese necessarie a bonificare i terreni, oppure a intervenire sul dissesto idrogeologico e la ristrutturazione di parchi ed aree verdi.
Bonus ambiente 2023: in cosa consiste
Il bonus ambiente 2023 è riconosciuto sotto forma di credito d’imposta per erogazione liberale a favore di interventi ambientali della pubblica amministrazione.
Il bonus ambiente 2023 è stato annunciato dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto il quale ha dichiarato che il contributo È stato finalmente attivato attraverso il portale online destinato al bonus ambiente. Il contributo economico è riconosciuto nella misura del 65% della donazione effettuata e spetta alle persone fisiche e agli enti non commerciali nel limite del 20% del reddito imponibile, oltre che ai soggetti titolari di reddito di impresa nel limite del 10 per mille e dei ricavi annui.
Attraverso la procedura automatizzata il soggetto potrà donare dopo aver contattato l’amministrazione proprietaria del bene per concordare l’importo i termini di erogazione.
Bonus ambiente 2023: come avverrà l’erogazione
Il bonus ambiente 2023 andrà poi al MASE che dovrà lavorare la richiesta entro 10 giorni per dare il via libera all’erogazione. Inoltre il pagamento potrà essere effettuato entro i successivi dieci giorni, mediante bonifico bancario, assegno bancario o circolare, bollettino postale, carta di credito oppure carta di debito o prepagata.
Sarà possibile utilizzare il credito d’imposta per finanziare una determinata tipologia d’interventi:
- bonifica ambientale, intesa come risanamento e riqualificazione di un’area contaminata da rifiuti o sostanze pericolose e dannose per la salute dell’uomo e per l’ambiente;
- rimozione dell’amianto dagli edifici, intesa come rimozione ossia eliminazione dei materiali contenenti amianto mediante asportazione, smaltimento e bonifica dell’area;
- prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, intesa come contenimento o rimozione dei fattori che determinano il fenomeno di dissesto;
- realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate, intesa come interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano;
- recupero di aree dismesse, intesa come riqualificazione e riutilizzo di un’area non più adoperata, attraverso la ristrutturazione o ricostruzione di manufatti esistenti o la rinaturalizzazione a fini agricoli, ricreativi, sociali.