Tra i piani del governo Meloni c’è quello di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale aggiuntivo, introdotto con il decreto Lavoro. Lo conferma il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in un’intervista al Corriere della Sera. «Il governo ha intanto rafforzato il potere d’acquisto delle famiglie, visto che l’inflazione è ancora alta. Ma, evidentemente, c’è anche un’esigenza, per così dire, strutturale, visto l’elevato livello del prelievo fiscal-contributivo sui lavoratori». Questo il motivo per il quale c’è la volontà «di stabilizzare il beneficio». Per Leo è impensabile togliere l’anno prossimo qualcosa che si è deciso di dare ora, d’altra parte «lo si dovrà fare avendo ben chiaro che ci sono compatibilità finanziarie da rispettare, che saranno più chiare in autunno con la Nota di aggiornamento del Def».
Visto che l’anno prossimo dovrebbe scattare la riduzione dell’Irpef, il taglio al cuneo fiscale potrebbe essere assorbito proprio in questa operazione. «Credo che i due percorsi possano coesistere, anche se occorre una valutazione attenta delle risorse. È difficile fare oggi previsioni. Ma alcuni dati consentono un cauto ottimismo». A tal proposito, il viceministro Maurizio Leo cita le stime preliminari sul Pil del primo trimestre, che evidenziano una crescita dello 0,5%, con una dinamica dell’1,8% quest’anno. «Un risultato significativamente più elevato rispetto alle previsioni del Def (+1%). In più, tra qualche mese sarà possibile quantificare altri risparmi: penso al riordino delle tax expenditures e anche al gettito sugli extraprofitti del settore energia».
TAGLIO CUNEO FISCALE, CREDITI D’IMPOSTA E AUTONOMI
Tornando al taglio al cuneo fiscale, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al Corriere della Sera ha spiegato anche quanto vale. «Le retribuzioni lorde di 25mila euro raggiungeranno un guadagno netto di circa 100 euro al mese, comprendendo i precedenti tagli del cuneo. Questo è l’aumento massimo. Oltre 25mila e fino a 35mila il taglio complessivo è di sei punti. In questa fascia, quindi, il vantaggio scenderà un po’ rispetto ai 100 euro. Nei prossimi giorni potremo fare degli esempi più precisi». In merito ai crediti di imposta su deduzioni e detrazioni varie, per Leo si è superato il limite, in quanto ve ne sono 226 che cubano 36 miliardi. «C’è un urgente bisogno di razionalizzazione. Lo stesso vale per le tax expenditure. Al ministero stiamo elaborando tutte le ipotesi possibili. È prematuro fare esempi o parlare di tagli lineari o selettivi».
Il 2024 sarà anche l’anno della tredicesima con meno tasse. «Credo che la tredicesima possa essere assimilata a un “reddito aggiuntivo” e quindi trattato con l’aliquota agevolata del 15%». Questo sarebbe anche un modo per sostenere i consumi delle famiglie in una fase particolare. Un segnale importante, ma va tenuto conto delle risorse. Infine, il capitolo autonomi: Maurizio Leo annuncia che sarà eliminata l’Irap per le società personali e per le associazioni professionali. Sono previste anche semplificazioni, come per il calendario delle scadenze fiscali. «Per i professionisti che si avvalgono di dipendenti avremo la riduzione delle ritenute sui loro compensi e la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione. Le società personali in contabilità ordinaria potranno optare per l’Iri, rendendo il sistema neutro rispetto alla forma giuridica scelta».