Sulle pagine del quotidiano Libero, Giovanni Minoli ha commentato l’attuale situazione della Rai, tra vertici che si dimettono, palinsesti che si aggiornano e una lottizzazione sempre più marcata. Volto storico della televisione pubblica italiana, negli anni è stato tra i conduttori più gettonati ed apprezzati, capace di trasformarsi ed improvvisarsi, rendendo un successo qualsiasi programma si sia trovato a condurre, o scrivere.
Partendo subito dalla recente notizia delle dimissioni di Carlo Fuortes, Giovanni Minoli spiega che se “fossi stato al governo io, l’avrei chiamato e gli avrei chiesto di essere affiancato ad un direttore generale con pieni poteri. Fino alla scadenza naturale l’anno prossimo”, momento in cui, però, “gli avrei [dato] una mano a trovarsi un altro posto”. Ricorda che all’epoca anche lui propose un piano di rinnovamento dell’azienda, che sostiene essere ancora lì, in qualche archivio. Ma Giovanni Minoli ha le idee chiare ancora adesso, “in Rai ci sono 13mila dipendenti. Ed è un mostro burocratico. Fosse per me ne taglierei 3/4000 per assumere 300 giovani. E metterei i ‘supporti burocratici’ al servizio del prodotto e degli uomini di prodotto”.
Giovanni Minoli: “Meloni? È brava, ma chi la circonda…”
Rimanendo ancora un attimo in tema Rai, Giovanni Minoli spiega che “è sempre stata lottizzata dai partiti, lo è per legge”, ma il problema “è che bisogna saperle fare”. Sulle novità introdotte dalla tv pubblica, invece, sostiene che “non credo che nel tempo la riforma per generi possa funzionare. Il linguaggio tv è cambiato. I generi si contaminano a vicenda sempre di più”, e la divisione attuale potrebbe non bastare a tenere il passo con i tempi.
Passando, poi, all’attualità politica, Giovanni Minoli sostiene che “la Meloni è estremamente intelligente, grande mente politica. Ma la vedo molto sola. La consigliano forse anche male. È spontanea, è ruspante, dà la sensazione di avere radici profonde”. Sulla sua comunicazione istituzionale, invece, sostiene che “è perfetta l’agenda di Giorgia per comunicare agli elettori; il resto, gli orpelli, meglio lasciarli perdere”. Complessivamente, Giovanni Minoli ritiene che “la Meloni è se stessa. Ma deve allargare il suo organico oltre l’inner circle di fedelissimi. Per governare bene devi anche avere progetti di lungo periodo e lasciare che ti superino, e devi circondarti di persone più brave di te”.