Jimmy Fontana, dalla passione per il jazz agli esordi con la band “Jimmy Fontana and his trio”
Il tentativo di racchiudere la carriera di determinati artisti spesso può risultare vano, ma altrettanto doveroso in virtù di valore inestimabile nel settore di riferimento. Jimmy Fontana, scomparso l’11 settembre del 2013, rappresenta uno dei capisaldi della musica leggera italiana. Il suo spessore è stato rilevante soprattutto tra gli anni ’70 e ’80, ma anche nei decenni successivi la sua penna e vena artistica hanno avuto un ruolo cruciale anche per le nuove generazioni.
La carriera di Jimmy Fontana iniziò con una passione dilagante per il jazz che in giovane età lo porta ad approfondire da autodidatta lo studio del contrabbasso. Parte con la consueta gavetta tra locali in compagnia di amici prima di trasferirsi a Roma dove darà seguito alle ambizioni professionali e artistiche. Passa dai Flaminia street jazz band alla fondazione di un gruppo tutto suo: Jimmy Fontana and his trio. Proprio in questo incontrerà la donna della sua vita, Leda, poi sua moglie e con la quale avrà 4 splendidi figli: Roberto, Luigi, Paola e Andrea.
Jimmy Fontana e Sanremo: dalla celebre Che sarà alla collaborazione con il figlio Luigi
La svolta artistica in termini di notorietà arriva però a ridosso degli anni ’70 soprattutto come compositore e autore. Jimmy Fontana collabora con Carlo Pes e Italo Greco a quello che diventerà il brano simbolo della sua carriera e che ancora oggi risuona nella mente degli appassionati. Si tratta di Che sarà, donata ai Ricchi e Poveri che grazie alla canzone arriveranno addirittura secondi al Festival di Sanremo. Tra l’altro, il compositore inizialmente sembrava essere restio rispetto alla cessione del brano; mai scelta fu però più azzeccata dato il successo clamoroso che investì Che sarà.
La carriera di Jimmy Fontana prosegue a gonfie vele anche nel decennio successivo, al quale seguiranno ben due partecipazioni al Festival di Sanremo. Prima nell’82 con Beguine – in collaborazione con il figlio Luigi – e poi nel ’94 con Una vecchia canzone italiana. In quest’ultimo caso però, con Squadra Italia si classifica solo 19esimo. A ridosso degli anni 2000 le sue partecipazioni televisive si riducono, complice il peso dell’età; non arresta però la sua vena compositiva e continua a lavorare nel mondo della musica riscuotendo sempre la medesima stima. L’11 settembre del 2013 arrivò la tragica notizia della sua scomparsa; all’età di 78 anni venne strappato alla vita da una febbre molto alta causata da quella che sembrava una banale infezione dentale.