Gazebo ospite de I Migliori Anni con “Masterpiece” e “I Like Chopin”
Gazebo torna ospite nel varietà “I Migliori Anni” presentato da Carlo Conti in prima serata su Rai1. L’artista ripropone ancora una volta la super hit senza tempo “I Like Chopin” con cui ha infranto ogni record diventando uno degli indiscussi protagonisti della musica disco italiana degli anni ’80. Una carriera straordinaria quella di Paul Mazzolini, questo il vero nome del cantante, musicista, arrangiatore e produttore discografico italiano, diventato famoso negli anni ottanta nel filone musicale della Italo disco vendendo più di 12 milioni di dischi. Un successo importante per il cantautore che ha conquistato le classifiche con pezzi evergreen come “Masterpiece” e “I Like Chopin”.
Gazebo intervistato da rollingstone.it ha raccontato come erano gli anni ’70: “si andava verso il punk-rock, si stavano mescolando le carte. Da lì ho fatto un miscuglio di new wave, new romantic inglese e atmosfere più italiane, melodiche e ballabili da cui nacque Masterpiece, il primo singolo che mi fece andare per la mia strada”. Parlando di come è nato il brano “Masterpiece” ha rivelato: “è nato dopo un periodo passato a Londra, puntavo alla new wave: volevo assolutamente fare una cosa del genere, sfruttando batterie elettroniche di un certo livello e sintetizzatori polifonici. Si era aperto un mondo pionieristico dal punto di vista delle sonorità: la musica di oggi ha suoni che nascono negli anni ’80. Scrissi con Pierluigi Giombini questo pezzo, ma mi accorsi che in Italia non era capito da nessuno”.
Gazebo e il successo mondiale di “I Like Chopin”
Dopo il successo di “Masterpiece”, la carriera di Gazebo spicca letteralmente il volo con “I Like Chopin”. Ma come è nata una delle canzoni di maggior successo della storia della musica italiana? ” La nostra intenzione era di fare una ballad. All’epoca, dopo qualche disco tirato, si optava per un lento. Noi avevamo fatto una versione con gli archi, ma l’intuizione di Naggiar ci impose di mettere l’elettronica in maniera molto pesante” – ha raccontato il cantautore che ha precisato – ” non vedevo in I Like Chopin il follow up di Masterpiece, ci vedevo più Dolce Vita, perché ne riprendeva il tema cinematografico. Ma Naggiar era impazzito per I Like Chopin e, devo dire, che molto del successo del brano lo devo a lui. Infatti, ascoltandolo in studio, ci rendemmo conto che era fluido, aveva un suo flow. È stato emozionante, comprendemmo che poteva essere un successo. Non ci aspettavamo, però, facesse quello che ha fatto”.
A distanza di tantissimi anni da quel successo, il Gazebo non nasconde di essersi sentito ingabbiato dal successo di “I Like Chopin”: “è stata una trappola, per due anni ho girato le tv del mondo con questo pezzo. Tant’è vero che Telephone Mama, l’album che seguì Gazebo, dove c’erano Masterpiece e I Like Chopin, fu completamente diverso, per scelta. E fu un errore dal punto di vista commerciale, lo devo ammettere”. Infine parlando dei talent show ha sottolineato: “sono l’unico meccanismo per sfondare. O si suona nei pub o si fa un talent show. Sono convinto però, che dai talent non sarebbero usciti artisti come Franco Battiato, Amy Winehouse o Lucio Dalla”.