In Austria ultimamente c’è una grande attenzione attorno alle richieste di risarcimento per danni causati dal vaccino per il covid. La legge austriaca, infatti, premette a chiunque di presentare una richiesta se subisce danni, non lievi, dopo una vaccinazione promossa dal governo (tecnicamente dalla Confederazione), senza necessariamente dimostrare la consequenzialità del danno. Il risarcimento per il vaccino contro il covid, inoltre, sembra aver allettato tantissimi austriaci, che dal 2021 hanno presentato un numero di richieste mai visto in precedenza, pari, per ora, a 1933 domande, più altre 62 per differenti vaccinazioni, tra la Meningoencefalite da zecche e l’influenza.
Risarcimento per il vaccino covid: approvate 138 domande
Insomma, in Austria è del tutto legale presentare una richiesta di risarcimento in seguito ad un vaccino, ma il caso del covid avrebbe, se non altro, dell’incredibile. Il quotidiano tedesco Die Press, infatti, racconta come prima del 2021 le richieste di risarcimento fossero piuttosto irrisorie, pari a circa 10 all’anno, mentre nel solo 2021 ne sono state presentate quasi 2.000, in larghissima parte a causa dei vaccini sviluppati in risposta alla pandemia da coronavirus.
Le richieste di risarcimento per il vaccino covid lamentano danni di ogni tipo, dall’affaticamento alla febbre, passando anche per la sindrome di Guillain-Barré (rara condizione nervosa), e per chi non è riuscito ad andare al lavoro per mesi a causa di dolori non identificati. Le richieste, dopo essere state presentate, vengono poi vagliate una ad una dall’Ufficio federale per gli affari sociali e la disabilità, che decide se il caso possa essere oggetto o meno di un indennizzo. Delle quasi 2mila richieste di risarcimento per i danni causati dal vaccino contro il covid, l’ufficio federale ne avrebbe approvate, per ora, solamente 138 sono state ritenute papabili per un indennizzo, mentre 316 sarebbero state respinte. Delle 138 approvate, in 116 casi è stato concesso un indennizzo forfettario da 1.800 euro, mentre per 19 si è optato per una pensione pari a 700 euro al mese, infine in 3 casi ritenuti collegati non è stato deciso alcun tipo di risarcimento.