Una legge contro il bodyshaming è stata emanata a New York. Il sindaco Eric Leroy Adams, come riportato dalla Bbc, dovrebbe farla entrare in vigore alla fine del mese. La decisione è stata presa dopo che in Consiglio Comunale sono entrati esponenti di un movimento che si batte per rendere le dimensioni e la taglia delle persone una caratteristica protetta alla pari della razza e del genere.
“Le discriminazioni provocate dal peso sono un fardello silenzioso che le persone hanno dovuto portare”, ha affermato di recente il consigliere Shaun Abreu, anche lui in sovrappeso soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, che lo ha portato a ingrassare di 18 kg. Il diretto interessato, che è stato promotore della nuova legge, nonché gli altri esponenti del movimento, hanno lamentato delle problematiche come la difficoltà nel trovare dei posti a sedere comodi nei ristoranti e nei teatri e le limitazioni nel programma di bike sharing della città. “Le persone obese vengono discriminate e la società dice che va benissimo così”, ha aggiunto.
Legge anti bodyshaming a New York: scoppia la polemica
La nuova legge contro il bodyshaming che difende le persone in sovrappeso di New York, tuttavia, ha creato qualche polemica. I presupposti sono infatti nobili e ad essere interessata è un’ampia fetta della popolazione. Più del 40% degli adulti americani è considerato obeso e ha sofferto per questo motivo di discriminazioni nel corso della sua vita. Il timore, tuttavia, è che la norma possa creare dei problemi dal punto di vista giuridico.
A sottolinearlo è stato Joseph Borelli, membro del consiglio comunale repubblicano, in una intervista al New York Times. “Gli obesi adesso potranno fare causa a chiunque e a tutto. Io sono in sovrappeso ma non sono una vittima. Nessuno dovrebbe sentirsi in colpa per me, a parte i bottoni della mia camicia”, ha affermato.