L’ambasciatore degli Stati Uniti in Sudafrica ha accusato il paese di fornire segretamente armi alla Russia, un’accusa che ha suscitato una furiosa reazione da parte di Pretoria. Intervenuto giovedì in una conferenza stampa, Reuben Brigety ha affermato che gli Stati Uniti ritengono che armi e munizioni siano state caricate su un mercantile russo che ha attraccato a una base navale di Città del Capo nel mese di dicembre.
“Siamo fiduciosi che le armi siano state caricate su quella nave e scommetterei la mia vita sull’accuratezza di tale affermazione”, ha detto Brigety: “L’armamento della Russia da parte del Sudafrica… è fondamentalmente inaccettabile”. L’ufficio del presidente Cyril Ramaphosa ha replicato immediatamente all’accusa, definendo “deludente” che Brigety abbia“adottato un atteggiamento pubblico controproducente”. Allo stesso tempo ha annunciato l’avvio di un’inchiesta sulla vicenda.
“Sudafrica ha fornito armi e munizioni alla Russia”
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha successivamente descritto l’annuncio di un’indagine come “un gradito passo”. “Il dettaglio profondamente preoccupante di questo è l’attracco di una nave russa sanzionata in un porto navale sudafricano”, ha detto Vedant Patel ai giornalisti a Washington, come riportato dal Guardian. “Gli Stati Uniti si sarebbero espressi contro qualsiasi Paese che intraprende misure per sostenere la guerra illegale e brutale della Russia in Ucraina”, ha aggiunto. Ricordiamo che il Sudafrica ha rifiutato di condannare l’invasione dell’Ucraina, sottolineando di voler rimanere neutrale e di puntare sul dialogo come mezzo per porre fine al conflitto. Ma c’è anche chi ha posto l’accento su una serie di incidenti recenti come prova di un’inclinazione verso il Cremlino. All’inizio del 2023, il Sudafrica ha tenuto un’esercitazione militare congiunta con Russia e Cina, e il mese scorso un aereo da carico militare russo autorizzato è atterrato in una base aerea nel cuore della notte per consegnare quella che le autorità della difesa hanno descritto come “posta diplomatica”.