Michael J Fox, il celebre attore famoso soprattutto per aver interpretato Marty McFly nella saga di Ritorno al Futuro, si è recentemente raccontato in un docu-film su Apple Tv+, nel quale si è concentrato in particolare sul Parkinson che gli fu diagnosticato quando aveva 29 anni. “Quando ero giovane”, racconta, “ho combattuto con questa idea”, confessando che “per 10 anni ho nascosto la verità” a chiunque attorno a lui. Ma ora, racconta Michael J Fox, pur confessando che “mi ha devastato“, è risuscito a scendere a patti con la sua malattia, accogliendola come un dono, logorante, che gli ha permesso di scoprire tantissime cose su se stesso e su ciò che, veramente, vuole fare.
Michael J Fox: “Il Parkinson è un dono”
“All’inizio l’ho affrontato ignorandolo“, racconta infatti Michael J Fox parlando del Parkinson, ma “negli ultimi tre anni mi sono rotto entrambi i femori, la faccia e la mano. Mi hanno sostituito una spalla. Mi sono reso conto che potrei morire“, tutte circostanze che l’hanno impaurito ma “posso affrontarle”, almeno fino a quando non rischierà anche di perdere “la curiosità“. Non usa mezzi termini ed è assolutamente fermo nel sostenere che “è incurabile”, ma è anche vero che “questo, oggi, non mi fa paura”.
Per Michael J Fox, infatti, “il Parkinson è un dono che continua a consumarmi. Mi ha insegnato molto e ha fatto modo che la comunità entrasse a far parte della mia famiglia”. Racconta di come “i pazienti col Parkinson sono spesso stati ignorati, perché in genere sono persone anziane”, anche se “la verità è che molte probabilmente non l’hanno detto a nessuno fino a quando non è stato inevitabile”. Ora, tirando le somme, Michael J Fox sostiene che “non rinuncerei alla mia malattia: dico spesso anche che è un dono che continuo ad accettare. Aiutare gli altri ha dato alla mia esistenza un significato completamente diverso. Quando lo dico la gente mi prende per pazzo [ma] non si tratta di quello che ho, ma di quello che mi è stato dato”.