Dario Argento, in una intervista al Corriere della Sera, ha raccontato alcuni episodi della sua carriera, contraddistinta soprattutto dalla produzione di film horror divenuti storici nell’immaginario collettivo. “Per scriverli serve avere un buon dialogo con la nostra metà cattiva. Non tutti sanno d’averla. Ma io la riconosco e ci parlo. I fenomeni strati capitati durante le riprese sono stati molti, con Suspiria e anche con Opera, tanto che incaricai il direttore di produzione di fare la lista, ma andò perduta. Peccato”.
Uno, in particolare, lo ha però toccato personalmente. “Mentre finivo Suspiria a Roma, mi ero da poco separato e abitavo all’Hotel Flora. Il film andava benissimo, ero felice, ma non ho mai capito perché, quando tornavo in albergo, mi veniva la follia di buttarmi dalla finestra. Poi, un amico medico mi suggerì di spostare un armadio davanti alla finestra. Mi spiegò: l’idea del suicidio sparisce in fretta e, se quando ti viene devi spostare l’armadio, ci metti abbastanza da fartela passare. Aveva ragione”, ha rivelato.
Dario Argento: “Durante Suspiria pensai a suicidio”. Gli altri fenomeni strani
I frequenti istinti suicidi, tuttavia, non rappresentano per Dario Argento l’unico fenomeno strano che ha vissuto durante la sua carriera. “Arrivati a Monaco per Suspiria, trovammo strade e chiese imbandierate di nero: era morto un cardinale, l’impressione fu forte. Poi, impazzirono gli orologi di molti di noi. Una notte, eravamo io, il direttore di produzione, il direttore della fotografia, tornavamo in albergo. Uno dei due nota una vetrina di Mercedes e dice: accompagnatemi a guardarla. Attraversiamo e sentiamo un boato: era una bomba, un attentato terroristico della Raf. Se fossimo rimasti dall’altro lato della strada, saremmo morti”.
Nonostante ciò, il regista non è sicuro del fatto che il paranormale esista. “Ho girato l’Europa in macchina cercando le streghe. Ho trovato qualche donna che si professava tale, parlava, parlava, ma non ho mai assistito a fenomeni inspiegabili”, ha ammesso.