La Candida auris è un fungo scoperto nel 2009 le cui infezioni stanno aumentando vertiginosamente. Casi di infezione sono stati rilevati in 30 Paesi e la sua elevata trasmissibilità è fonte di preoccupazione per scienziati e autorità sanitarie. Si annida per settimane perfino su un respiratore artificiale o sotto le lenzuola di una stanza d’ospedale e colonizza i tessuti, la pelle, gli indumenti e, una volta entrato nel flusso sanguigno, può infettare tutti gli organi, dal cervello al fegato ai reni. Il paziente muore nel 30-50% dei casi.
È il quotidiano francese Libération a parlare di questo pericolosissimo fungo, la Candida auris identificata per la prima volta nel 2009 nell’orecchio di una donna in Giappone. Tuttavia, nulla si conosce ancora della sua origine, rintracciata in campioni risalenti al 1997. Nell’ottobre 2022, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha inserito in cima alla sua lista “prioritaria” di funghi da monitorare. Alla fine di marzo, il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha denunciato che tra il 2020 e il 2021 il numero di casi nel Paese è triplicato. A quanto sappiamo oggi, la Candida auris si trova principalmente negli ospedali, nelle case di cura e in altre strutture mediche. Per Adnane Sellam, professore e ricercatore presso il Dipartimento di Microbiologia, Infettivologia e Immunologia dell’Università di Montreal interpellato dal quotidiano francese, “una persona può avere la Candida auris su di sé, e quindi essere colonizzata, ma se è sana non ci sarà mai un’infezione”.
Candida auris “resiste a multifarmaci. In Italia 242 casi, colpite persone fragili”
Il fungo Candida auris è particolarmente pericoloso per le persone immunocompromesse, i pazienti affetti da AIDS o soggetti a terapie immunosoppressive, come ad esempio i malati di cancro o le persone sottoposte a trapianto. E preoccupa la sua resistenza ai multifarmaci. Questo fungo inoltre resiste alle alte temperature, alla salinità e può rimanere per settimane o addirittura mesi su qualsiasi tipo di superficie. Il 90% dei ceppi del fungo Candida auris ha sviluppato una resistenza ad almeno un trattamento, il 30-41% a due, e circa il 4% alle sole tre classi di antimicotici utilizzabili.
Nel 2021, l’Italia e la Spagna sono state di gran lunga le più colpite con rispettivamente 242 e 331 casi mentre in Francia, tra il 2007 e il 2022 sono stati registrati 14 casi di colonizzazione e 10 casi di infezione. alcuni sostengono che la Candida auris sia il primo fungo emerso a causa del riscaldamento globale, ma al momento c’è una sola certezza: occorre conoscere meglio questo fungo per capire come contrastarlo, e per farlo c’è bisogno di una cooperazione a livello internazionale.