Con la dichiarazione dei redditi 2023, che già a partire dall’anno scorso, può essere effettuata in maniera precompilata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sarà possibile ottenere detrazioni fiscali IRPEF del 19% sulle spese scolastiche dei figli. Parliamo naturalmente di spese differenti rispetto a quelle universitarie. La detrazione comporta dei tetti massimi da rispettare, vediamo insieme quali.
Dichiarazione dei redditi 2023: chi può richiederlo e cosa è possibile detrarre
Le detrazioni scolastiche per le spese sostenute per i propri figli, possono essere detratte nella misura del 19% attraverso la dichiarazione dei redditi 2023. Per poter chiedere la detrazione, e anzitutto necessario che il figlio sia fiscalmente a carico del richiedente e che le spese siano state sostenute dal contribuente che le pone in detrazione.
Va precisato che in questo momento si parlerà soltanto delle spese sostenute per l’iscrizione scolastica dei figli, diverse da quelle universitarie. Esistono infatti delle differenze nelle agevolazioni fiscali che si rapportano sulle spese sostenute per l’iscrizione a diverse tipologie di scuole. Per quanto concerne le scuole statali oppure le scuole paritarie private, le spese possono variare. In generale è possibile detrarre le spese per l’iscrizione, la mensa scolastica, le gite scolastiche, l’assicurazione della scuola, i contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa, l’abbonamento per il trasporto scolastico, i servizi scolastici integrativi e l’abbonamento al trasporto pubblico. Per quanto riguarda quest’ultimo però non deve essere cumulabile con il bonus trasportinon sono detraibili le spese per l’acquisto di libri, cancelleria ed altre voci di spesa per il materiale didattico.
Dichiarazione dei redditi 2023: limiti massimi di spesa e obblighi
Il limite massimo di spesa che è possibile detrarre nella misura del 19% in dichiarazione dei redditi 2023 è di 800 euro per alunno o studente.
Questo significa che nel caso si abbiano due figli, l’importo massimo di spesa è di 800 euro per ciascun figlio e quindi per un totale massimo di 1600.
Per poter detrarre la spesa sostenuta, come detto sopra, è necessario che il figlio sia fiscalmente a carico del dichiarante. La spesa può essere portata in detrazione anche se è sostenuta direttamente dal genitore per se stesso. A partire dall’anno d’imposta 2020, sulla base delle disposizioni della legge di bilancio approvata nel dicembre 2019, per poter usufruire perfezionare la detrazione al 19% di tutte le voci di spesa IRPEF (salvo le poche eccezioni previste dalla normativa), è necessario che il pagamento sia effettuato attraverso strumenti tracciabili come l’assegno, il bonifico bancario o il pagamento con carta bancomat o altre carte prepagate o carte di credito. Benché il governo meloni abbia fissato il tetto massimo ai contanti in 5000 euro, non è quindi possibile ottenere la detrazione i pagamenti effettuati con questa modalità.